Quando il linguaggio diventa un’arma respingente

Approfondimento del video sullo stesso tema, pubblicato sul sito www.job24.it, canale Lavoro de Il Sole 24ore http://video.ilsole24ore.com/Job/Video/News/2013/pillole-coaching-giuffredi-1-linguaggio/pillole-coaching-giuffredi-1-linguaggio.php Una manager, nonostante fosse molto focalizzata e orientata ai risultati da conseguire, in grado di individuare con precisione le priorità da seguire e di rispettare i tempi aziendali, aveva avuto dal suo superiore una valutazione non proprio soddisfacente. Nel suo team di lavoro c’erano molti malumori. L’ obiettivo di miglioramento e di sviluppo professionale che il capo le aveva assegnato era la creazione di un buon clima e la motivazione del team. Lei aveva grandi responsabilità, viveva costantemente sotto pressione e percepiva lo stress dei tempi di lavoro troppo stretti. Quando i suoi collaboratori l’avvicinavano per parlare di questioni di lavoro, lei tagliava corto con l’intenzione di arrivare rapidamente al sodo, per non perdere tempo. Il suo intercalare linguistico era ricco di un eccesso di affermativi e avversativi: “si si si”, “ok ok”, “ma”, “però” ecc. che attivava perché riteneva di essere già al corrente delle varie questioni o piuttosto che non aveva bisogno di ascoltare certe premesse. Bloccava così la comunicazione, ottenendo apparentemente più tempo per lavorare, ma di contro anche la demotivazione delle persone, che tendevano a rallentare il flusso del processo lavorativo. In questo modo doveva poi riprendere le fila di alcuni tasselli importanti e rimettere le mani su attività che restavano indietro, accollandosi altri impegni. Era un classico circolo vizioso. Quando si è resa conto della necessità di prestare maggiore attenzione alle persone, ha pensato di fingere interesse nei loro riguardi, ma ha cambiato presto idea, perché lo riteneva innaturale e non poteva funzionare. Non voleva né fingere, né sforzarsi. Ha risolto la questione trovando una modalità più funzionale per ottenere i risultati che voleva: ha modificato le sue abitudini linguistiche e ha iniziato a parlare con maggiore trasparenza. Se ora ha da fare, lo fa presente e ogni giorno dedica uno spazio specifico ad incontrare i collaboratori, pianificandolo e concordando con loro tempi e modi. In poco tempo ha reso il team più motivato e ha più tempo a disposizione.
I commenti sono chiusi.