Alla ricerca delle proprie risorse interiori – Intervista a Giovanna Giuffredi

Coach e aziende insieme per lo sviluppo dell’occupazione Il 23 Marzo 2010 si è tenuta a Roma, nella splendida cornice di Palazzo Datti, la presentazione di Ri-creazione, evento nazionale finalizzato allo sviluppo delle aziende e dell’occupazione, che si svolgerà dal 20 al 22 ottobre a cura dell’Associazione Ricrea. Presenti molti giovani laureandi, laureati, coach e professionisti, la giornata si è aperta con l’intervento dell’on. Irene Pivetti, Presidente di Learn to be free (partner del progetto) e si è articolata attraverso relazioni, spazi laboratoriali e sessioni di coaching offerte ai presenti (www.associazionericrea.org). Insieme a Maurizio Mesenzani, Elisabetta Diotallevi e Piergiorgio Tupini, sono intervenute Giovanna Giuffredi, e Irene Morrione, rispettivamente Presidente e Vice Presidente dell’Associazione Ricrea, che abbiamo intervistato. Giovanna cos’è un bilancio delle competenze? È una valutazione delle qualità, delle risorse interiori, delle capacità, dei punti di forza, e delle aree di miglioramento di una persona, base di partenza per acquisire consapevolezza in vista di un progetto professionale o di un percorso di sviluppo personale. Dietro ogni attività che svolgiamo nella nostra vita ci sono innumerevoli talenti che mettiamo in campo, qualità e competenze che non sempre riusciamo a vedere e a valorizzare per quelle che sono realmente e capita di darle per scontate. Spesso abbiamo una visione parziale di noi stessi o una visione deformata che ci impedisce di riconoscerci e attingere da questo immenso bagaglio di risorse. A cosa serve l’esplorazione delle competenze? Serve per aiutare le persone a riconoscere le proprie risorse potenziali e reali che hanno a disposizione, per valorizzarle, dare loro un nome e usarle per scrivere un CV, affrontare con maggiore sicurezza un colloquio di selezione, per progettare una carriera, per cambiare un lavoro o per affrontare con maggiore sicurezza le diverse sfide che la vita propone. Fare un bilancio delle competenze è un percorso ciclico evolutivo che mette le persone in condizione di prendere consapevolezza di sé per andare verso la propria autorealizzazione personale o professionale, riconoscendo i saperi acquisiti, le capacità, i talenti sperimentati e le qualità umane. Di quali competenze parliamo? Sono le nostre conoscenze, i nostri saperi, il nostro bagaglio culturale, le nostre capacità, quelle che abbiamo acquisito lavorando, studiando, facendo le più diverse esperienze. Sono le nostre qualità umane, frutto della nostra storia personale, che ci rendono unici ed irripetibili. Conoscenze e saperi che non derivano solo dalla formazione scolastica tradizionale, ma da ogni esperienza vissuta. Ognuno di noi possiede delle capacità che utilizza nei settori più diversi. Ci sono delle persone che hanno talento relazionale, sanno comunicare con efficacia, sono adattabili, creativi, grandi organizzatori, metodici, analitici o con un approccio globale e spesso non ne sono consapevoli. E’ quasi scontato dire che siamo tutti diversi, ma non sempre diamo valore alla nostra diversità e unicità. Si tratta di ampliare i propri punti di vista e di renderci conto che se siamo bravi in qualcosa, quella specifica competenza è spendibile in tutte le occasioni della nostra vita. Quindi per costruire un futuro professionale o per fare delle scelte, teniamo conto dei frutti della nostra formazione istituzionale, ma anche delle esperienze della vita, delle qualità che più ci riconosciamo e di tutte le caratteristiche umane che gli altri ci riconoscono. Da dove partire per essere consapevoli di queste nostre qualità? Tanto per cominciare, basta fare una semplice esplorazione delle competenze rispetto ai fatti concreti della nostra vita. Un primo esercizio può essere quello di ragionare e riflettere sugli ultimi tre anni o sull’ultimo periodo, cercando di ricordare cosa è accaduto, quali sono state le esperienze più significative che abbiamo avuto: di studio, di lavoro, viaggi, traslochi, nascite, anche malattie o perdite di persone care, nuove situazioni sentimentali, stage, nuove conoscenze, successi lavorativi o qualunque altra esperienza riconosciamo essere stata importante per noi. Poi, una volta individuate queste esperienze, occorre riflettere ed estrapolare quali apprendimenti ne abbiamo tratto. Per cui possiamo dimostrare che in quelle specifiche situazioni noi abbiamo messo in campo determinate risorse, abbiamo accresciuto il nostro sapere e abbiamo sperimentato specifiche qualità. Quali domande potrebbero essere utili per completare il proprio bilancio delle competenze? Cosa ho imparato dalle specifiche esperienze? Quanto ne so di più rispetto a quell’attività o esperienza? Quanto ho imparato in termini di conoscenze? Quali competenze tecniche sono stato in grado di riconoscere? Quali abilità ho messo in campo? Su quali qualità personali ho potuto contare? Quali risorse ho utilizzato? Cosa mi ha permesso di ottenere i risultati che ho conseguito o di gestire certe situazioni problematiche? Come spendere in futuro queste risorse? Dove viene proposto un Bilancio di competenze? Il Bilancio di competenze è un percorso che può durare anche molto tempo e richiedere l’uso di strumenti diagnostici sofisticati con l’ausilio di consulenti specializzati. Mi riferisco ai contesti aziendali, in particolare nelle fasi di out placement o per costruire percorsi di carriera. Anche i Centri per l’Impiego li propongono a chi cerca lavoro. Personalmente applico il bilancio di competenze con grande flessibilità. Un progetto molto interessante della Caritas che ho seguito da vicino, ha previsto un approfondimento delle competenze rivolto agli utenti dello sportello emigrati in cerca di lavoro. E’ stato quasi commovente vedere queste persone riacquistare sicurezza, rileggendo la loro storia travagliata e prendendo consapevolezza del loro bagaglio ricchissimo di esperienze e trarne competenze forti e spendibili sul mercato del lavoro. Quale suggerimento daresti ad un giovane che desidera costruire il suo futuro professionale? Rifletti sulle tue esperienze personali in tutti i campi: studi, sport, amicizie, hobbies, vacanze, lavori temporanei, ecc. Ogni occasione ti avrà permesso di sperimentarti e di scoprire nuovi aspetti di te. Interrogati per focalizzare i tuoi interessi (ciò che ti da gusto e ti diverte fare), definisci con chiarezza le tue attitudini (ciò in cui riesci particolarmente bene), chiediti quali sono i tuoi valori di riferimento, dove vuoi arrivare e cosa ti aspetta quando sarai diventato la persona che vuoi essere. Ascolta le tue motivazioni profonde e segui il flusso della tua spinta realizzativa, le tue potenzialità ti indicheranno la strada. Non avere fretta, rinforza i tuoi saperi, informati, fai un progetto professionale, sii disponibile a fare pratica, dai valore alla gavetta e ad aggiornati continuamente.
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