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Synchronized Listening©: lascolto attivo come competenza dellessere. II parte

Teri-E Belf, MA, CAGS, BCC, MCC, è considerata una delle fondatrici del coaching nel mondo. Ha pubblicato diversi libri tradotti in sei lingue e lavora come personal e professional coach in quattro continenti dal 1987. Per attivare una maggiore consapevolezza su che cosa sia la dimensione interna, ci sono da considerare sia la dimensione fisica sia le strategie emozionali. Questo secondo articolo è focalizzato sulla dimensione fisica. Fisico Ascolta ciò che sta accadendo all’interno del tuo corpo perché rappresenta uno specchio di ciò che sta succedendo all’interno del cliente. Per raggiungere questo risultato è fondamentale che il coach sia “pulito” e “limpido” al suo interno, in modo tale che le informazioni che si originano internamente non siano fonte di distrazione o di fastidio. Ci sono molti modi per ridurre le distrazioni: la meditazione, i canti, le percussioni, lo yoga e le tecniche di respiro, per citarne solo alcune. Sono pratiche che aiutano il coach a diventare un contenitore totalmente vuoto, pronto ad accogliere ciò che il suo cliente porterà. È molto più facile stabilire una relazione quando si è aperti e disponibili. Quando sono in relazione con il cliente, divento il cliente. Esempio generale: Durante un incontro di coaching, quando ti accorgi di ciò che sta accadendo internamente a te stesso (le tue sensazioni fisiche e la loro localizzazione) puoi ottenere degli spunti rispetto a ciò che sta accadendo internamente al tuo cliente. Esempio specifico: Se ti senti stanco, è possibile che anche il tuo cliente abbia un livello di energia basso. Comunque, nel caso in cui, prima della riunione, abbia mangiato qualcosa di pesante e sentissi il tuo stomaco borbottare mentre digerisci il tuo pasto, questo fatto non riguarda il cliente: riguarda te stesso. Da un’altra prospettiva, se stai benissimo e ti poni come un semplice canale che coglie le variazioni di energia intorno a te, se il tuo stomaco richiama la tua attenzione, probabilmente stai avendo un segnale che qualcosa sta accadendo anche all’interno del tuo cliente. Nel corso dei miei 28 anni di attività nel coaching, ho notato che le diverse parti del corpo offrono differenti informazioni e possibili interpretazioni. Nella lista che segue condivido alcune costanti che ho registrato. Non mi riferirò agli scritti o al lavoro di nessun altro, in quanto le informazioni che condivido derivano da una mia personale analisi, esperienza ed osservazioni. Prima di dedicarmi al coaching, mi sono occupata di ricerca per molto tempo e sono diventata consapevole di come i fenomeni ripetuti possano costituire degli utili dati. Quando riconosco delle sensazioni in diverse parti del mio corpo emergono delle domande, come quelle riportate nel seguito. Quando chiedo al cliente il permesso di condividere ciò che sto provando e nasce una conversazione, i clienti sono spesso sorpresi perché riconoscono qualcosa che è davvero significativo per loro e si chiedono come possa essere consapevole di questi fatti.IL MIO CORPO COME SPECCHIO PER L’APPRENDIMENTO Sopra la testa La mia presentazione è organizzata? Sono nel flusso? Ho chiarezza rispetto al tema? In mezzo alla fronte Mi fido delle mie intuizioni? Agisco seguendo il mio intuito? Occhi Riesco a vedere che cosa serve? Ho una visione chiara per la situazione? Gola Che cosa ho bisogno di dire? Quale verità dovrebbe emergere? Collo Sono flessibile e resiliente? Cuore Mi prendo cura di me?Mi accetto? Mi sento fiducioso e meritevole? Schiena In quale ambito mi manca il supporto? Centro del corpo Sto esprimendo il mio potere? Ho la fiducia che mi serve? Organi sessuali Ho le risorse e la creatività? Piedi Sono autentico/dico la verità? Ascoltare attraverso i chakra Quando ho condiviso i risultati della mia esperienza/ricerca con un collega, mi ha invitata ad approfondire lo studio dei chakra. Con mia sorpresa, i miei dati avevano diversi parallelismi con i punti indicanti i chakra. Qualcuno potrebbe giungere alla conclusione che lo scopo del nostro mondo interno sia quello di offrirci elementi, messaggi, e osservazioni rispetto a ciò che sta accadendo in noi. Abbiamo aggiunto, adesso, una nuova prospettiva: ciò che sta accadendo al nostro interno può offrire informazioni anche rispetto a ciò che sta accadendo all’esterno. Quali competenze di coaching ci servono per facilitare la possibilità di essere un puro recettore? La presenza nel coaching. La competenza presenza riguarda propriamente ciò che sta accadendo al coach. Nel momento stesso in cui abbiamo le qualità richieste (coscienza totale, flessibilità, spontaneità, apertura, fiducia in noi stessi, leggerezza e sicurezza) possiamo essere un canale per le energie esterne. Queste qualità sono stati interni dell’essere. Per questo motivo sono giunta alla conclusione che una parte dell’ascolto attivo è una competenza dell’essere e rappresenta il prossimo passo nello sviluppo di una presenza efficace nel coaching. Quando siamo presenti possiamo ascoltare che cosa sta accadendo all’interno. Da un’altra prospettiva, che non rappresenta il focus di questo articolo, è altrettanto vero il contrario. Considerato che come coach attribuiamo un grande valore alla crescita e all’espansione della nostra consapevolezza, il nostro mondo esterno ci offre altrettanti spunti, chiavi, messaggi, segnali ed informazioni rispetto a ciò che sta accadendo al nostro interno. Lo specchio offertoci dalle relazioni ci può dare l’opportunità di osservarci meglio di come potremmo fare se fossimo soli. Ambedue gli aspetti ci offrono dei dati validi su cui riflettere e fare nuove scoperte.

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