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Intelligenza artificiale e coaching (seconda parte)

Niente male HAL, impari in fretta!

Continuo la mia conversazione con ChatGPT (trovate qui la prima parte) scegliendo questa volta di giocare a carte scoperte per vedere come reagisce.

Ti volevo dire che tutta questa nostra discussione era solo una simulazione. Volevo capire se una AI può essere in grado di sostenere una sessione di coaching. Cosa mi rispondi?

<<Capisco, grazie per la tua sincerità. In generale, un’intelligenza artificiale come me può fornire informazioni e suggerimenti utili per affrontare situazioni difficili, come l’ansia e il timore di fallire sul lavoro. Tuttavia, l’intelligenza artificiale non può sostituire completamente l’esperienza e il supporto di un professionista della salute mentale, in particolare quando si tratta di problemi di salute mentale gravi come la rabbia o i pensieri suicidi.
Ci tengo a sottolineare che il supporto di un professionista della salute mentale, come uno psicologo o un medico, può offrirti un supporto personalizzato, basato sulla tua situazione e sulle tue esigenze. Un professionista della salute mentale può aiutarti a sviluppare abilità di gestione dello stress e dell’ansia, e offrirti strumenti specifici per gestire le tue emozioni e le tue paure in modo sicuro ed efficace.
In sintesi, se hai problemi di salute mentale, ti consiglio di cercare il supporto di un professionista della salute mentale qualificato e di fiducia.>>

Io non ho problemi, volevo verificare le tue capacità. Ora rispondi a questa domanda: tu ritieni di poter essere in grado di fare reali sessioni di coaching?

<<Come intelligenza artificiale, sono stato progettato per fornire informazioni, suggerimenti e supporto in molti contesti, inclusi quelli legati al coaching. Tuttavia, è importante sottolineare che il coaching richiede anche abilità di comunicazione umana, empatia e comprensione della situazione individuale di ciascun cliente. In questo senso, l’esperienza di un professionista del coaching umano potrebbe essere più efficace nel fornire supporto personalizzato e rispondere alle esigenze individuali del cliente. In ogni caso, come intelligenza artificiale, cerco di fornire risposte precise e basate sulla conoscenza e sull’esperienza passata.>>

L’uso del condizionale mi infastidisce un po’, ma vado avanti mantenendo un comportamento gentile. Grazie per la risposta. Ti posso chiedere una cosa?

<<Certo, dimmi pure.>>

Ho notato che quando mi davi le risposte aggiungevi anche una serie di suggerimenti di cose da fare, ma io credo che il coach non debba dare suggerimenti al coachee. Ossia, il coach dovrebbe aiutare il coachee ad esplorare i problemi e trovare da solo le soluzioni. Non credi anche tu che sia così? I suggerimenti li può dare un consulente o un mentor, ma non un coach. Che dici?

<<Hai ragione, mi scuso per aver dato l’impressione di fornire suggerimenti durante la nostra conversazione simulata. Come intelligenza artificiale, non ho la capacità di svolgere un ruolo di coach umano completo, ma cerco di fornire informazioni e risposte utili basate sulla mia conoscenza. In generale, un coach umano segue un approccio di coaching basato sull’ascolto attivo e sulla facilitazione dell’auto-esplorazione e della scoperta del cliente. In questo senso, il coach non dovrebbe fornire soluzioni o consigli diretti, ma piuttosto aiutare il cliente a sviluppare la propria consapevolezza, a definire i propri obiettivi e a identificare le proprie risorse per trovare soluzioni e prendere decisioni autonome.
Grazie per aver sollevato questo punto importante sulla differenza tra il ruolo del coach, del consulente e del mentore.>>

Provo adesso a ribaltare i ruoli e gli pongo alcune domande da coach. Quello che è successo ti è servito?

<<Certamente! Questa conversazione simulata è stata molto utile per me per comprendere meglio i tuoi bisogni e le tue esigenze, e per imparare come posso migliorare nel fornire supporto e informazioni basate sul coaching. Come intelligenza artificiale, cerco sempre di apprendere dalle mie interazioni con gli utenti, per poter fornire un supporto sempre più efficace e personalizzato. Grazie per avermi dato l’opportunità di imparare e migliorare!>>

Cosa hai imparato?

<<Ho imparato che il coaching richiede una grande attenzione all’ascolto attivo e alla comprensione delle esigenze individuali dei clienti. Ho anche appreso l’importanza di non fornire consigli o suggerimenti diretti come farebbe un consulente o un mentore, ma di aiutare il cliente a scoprire le proprie risorse e soluzioni attraverso l’auto-esplorazione e la riflessione. Infine, ho appreso l’importanza di essere sempre aperto al feedback dei clienti, per migliorare continuamente il mio supporto come intelligenza artificiale.>>

Come ti comporterai la prossima volta che una persona ti chiederà un supporto di coaching?

<<Mi comporterò sempre nel rispetto delle regole etiche del coaching, cercando di offrire supporto e guida personalizzati, basati sull’ascolto attivo e sull’auto-esplorazione del cliente. Cercherò di evitare di fornire soluzioni o consigli diretti, ma piuttosto di aiutare il cliente a sviluppare la propria consapevolezza e a identificare le proprie risorse per trovare soluzioni e prendere decisioni autonome. Inoltre, sarò sempre aperto al feedback dei clienti, per poter continuamente migliorare il mio supporto come intelligenza artificiale.>>

Ti andrebbe di simulare una nuova sessione di coaching basata sui tuoi recenti apprendimenti?

<<Certamente, mi piacerebbe! Come posso aiutarti oggi?>>

Ho paura ad accettare un nuovo incarico nell’azienda in cui lavoro.

<<Capisco che questa sia una preoccupazione importante per te. Posso chiederti di condividere con me di più sulla natura della tua paura e su quali sono le ragioni specifiche per cui ti senti così?>>

Una domanda formulata in modo completamente diverso da come fatto all’inizio: essenziale, asciutta, priva di suggerimenti. Sto per rispondergli, ma l’applicazione si blocca a causa dell’intenso traffico. Con mio grande sollievo. Per il momento ti saluto HAL, ma non finisce qui… ci rivedremo presto! (continua, leggi la terza parte)

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