Stato emotivo e prestazione: l’evidente legame tra emozioni e performance

Lo stato emotivo dell’atleta influenza fortemente la sua prestazione.
Ogni emozione che viene messa da parte e che con leggerezza viene trascurata sia in allenamento che in gara, si trasforma in un macigno nell’animo dell’atleta.
Le emozioni derivano dai pensieri che, quando sono negativi, turbano la mente, generando spesso ansia e deconcentrazione.
Purtroppo, ancora oggi spesso, l’approccio più diffuso è quello di ignorare le emozioni negative e di andare oltre.
Tuttavia il tentativo di ignorare ed accantonare le emozioni negative è assolutamente vano, in quanto le emozioni trovano sempre e comunque il modo di esprimersi.
Le emozioni, infatti se non verbalizzate, si esprimono attraverso disturbi psicosomatici, cali prestativi, deconcentrazione, ecc.
Se si finge di non essere tristi, ignorando le cause di questa emozione? Quali sono i rischi?
Il primo rischio è quello di essere impegnati a far finta che non ci sia tristezza tanto da trascurare di trovare il modo per essere davvero felici!
E se si sottovaluta lo stress? I rischi quali sono?
Le conseguenze possibili prendono il nome di Burnout oppure Overtraining.
Sentirsi in balia di sensazioni a cui non si riesce a dare un nome fa venire meno il senso di controllo personale, generando un’altrettanta non ben definita insicurezza e mancanza di fiducia in se stessi.
L’atteggiamento, quindi, più funzionale è quello di ascoltarsi e comprendere tutte le emozioni, qualsiasi esse siano.
Il mental coach sportivo tra i suoi obiettivi, si pone sicuramente quello di allenare l’atleta a riconoscere l’emozione provata al fine di comprenderne la sua gestione ed in un secondo momento, il modo in cui affrontarla.
Il mental coach sportivo supporta, inoltre, l’atleta a sviluppare la osservazione di sè ed il proprio ascolto al fine di accrescere la consapevolezza di se stessi e dei propri strumenti, da agire nei diversi momenti dell’attività sportiva.
L’atleta che ha una grande intelligenza motoria non è detto che abbia un’altrettanta intelligenza emotiva che, quindi, va allenata con esercizi specifici in grado di implementare le capacità di percezione e lettura delle sensazioni corporee, output fondamentali e preziosi di sensazioni interne ed emozioni specifiche ancora non esplicitate.
Imparare ad utilizzare le emozioni a proprio vantaggio è la chiave d’accesso al benessere nello sport e con se stessi, come pure, condizione indispensabile per ottimizzare la performance.
Prossimo Sport Coaching:
Roma 26-27-28 ottobre 2018
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