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E le chiamano coincidenze!

«Ciao Giovanna, vorrei chiederti se ti va di scrivere un articolo per un giornale che ho fondato». «Incredibile Marina, stavo per chiederti la stessa cosa per lo stesso motivo!». Ricordo con un sorriso questa conversazione surreale con Marina Fabiano. Tutte e due coach e giornaliste, ambedue nei nostri trascorsi abbiamo avuto una parte attiva nella Federazione Italiana Coach e oggi nascono insieme i nostri giornali. Le chiamano coincidenze, ma noi sappiamo che si tratta di sincronicità, nulla avviene per caso. Si vede che è il momento di dare fiato alle trombe, quelle dell’informazione, della divulgazione e del confronto. E così nasce l’idea di un’intervista incrociata. (Giovanna) “Two is megl che uan”, recitava così un fortunato slogan pubblicitario di qualche anno fa incitando al consumo di una nota marca di gelati. Giovanna (Giuffredi) e Marina (Fabiano) si adeguano al motto e fondano un giornale online e una rivista sul coaching. Ma come mai non è successo nulla finora e tutto ad un tratto ci troviamo sommersi di informazioni sul coaching? Non bastavano i libri, i corsi, le giornate di approfondimento e tutto ciò che le varie associazioni e scuole già diffondono? (Marina) Come nasce l’idea, Giovanna? Ho sempre avuto il pallino della condivisione e credo nel valore della circolazione delle informazioni. Ricordo che a scuola e all’università i miei appunti erano sempre in giro. E l’dea del giornale era spesso ricorrente nella mia mente, finché a gennaio ho voluto celebrare il nuovo anno con la nascita diCoaching Time, IL giornale online di coaching, un settimanale accessibile a tutti su internet. Devo ringraziare anche amici e colleghi che mi hanno sostenuta, in particolare il fantastico team che oggi fa parte del Comitato Scientifico e della Redazione, oltre ai collaboratori. Mi entusiasma l’idea di contribuire all’aggiornamento dei colleghi, offrire spunti di sviluppo personale, raccontare di casi, idee, progetti, conoscere che cosa accade nel mondo del coaching fuori dai nostri confini e diffondere la cultura del coaching a casa nostra. E per te, Marina, come nasce la tua idea? L’idea mi frulla in testa da tempo. Avevo anche cercato di attuarla insieme ad un gruppo di colleghi, ma chissà… ragioni diverse non permettevano all’idea di prendere forma concreta. Ad un certo punto, mi sono fatta la tipica domanda da coach:“Cosa mi impedisce di realizzare questo obiettivo?” rendendomi conto che – in effetti – l’idea mi attirava talmente tanto che qualsiasi ostacolo mi pareva un fuscello. Mi sono interrogata allo specchio, ho fatto qualche sondaggio per comprendere la veridicità del supporto dei colleghi e l’interesse del mercato, ed ecco qui il prodotto finito: Coachmag, il magazine del coaching. La mia visione, nell’ideare e realizzare il progetto Coachmag, è contribuire in modo indipendente alla diffusione della cultura del coaching. Marina, cos’hai pensato quando hai scoperto che Giovanna stava lavorando ad un progetto analogo? Urca! – mi sono detta – non potevamo farlo insieme? Ci siamo subito confrontate, ma ormai ero partita per la tangente con il mio progetto, pensavo che avrei dovuto ricominciare da capo a progettare, convincere, accettare… tutte quelle belle cose che fanno di un “team player” un soggetto coinvolgente e partecipativo, e ho preferito continuare per la mia strada. So che Giovanna è una concorrente/collega leale, e che entrambe porteremo qualcosa in più al mondo del coaching. Abbiamo intenzione di fare sinergia, e ci crediamo davvero. E tu, Giovanna, quali sono state le tue reazioni? Ho pensato “che occasione mancata”. Marina sarebbe stata una bella risorsa per il giornale. Aveva già un suo blog molto seguito tra i coach, sa scrivere, ha pubblicato di recente anche un libro sul coaching. E poi è un vulcano di idee realizzative, in un team sarebbe stata preziosa. La prima reazione è stata Come possiamo collaborare?Come possiamo evitare di entrare in competizione? Ci siamo dette subito che avremmo inaugurato l’uscita dei giornali ospitando reciprocamente un nostro articolo e che avremmo continuato a inventarci qualcosa e a fare incursioni una nel mondo dell’altra, come in questa occasione. Quindi, ognuno per sé, il coaching per tutti? Marina: Ma sì! Sono convinta che ognuna di noi ha un tipo di esperienza diversa, seppure simile, così come una visione diversa, ma parallela. Tanto è vero che Giovanna ha già contribuito al contenuto di CoachMag così come io stessa ho scritto un pezzo per Coaching Time. L’intenzione è di perseverare. Giovanna: Si, per ora le nostre strade correranno a tratti parallele, a tratti si incroceranno, divergeranno, esploreranno lidi diversi, ma so che ci saranno stazioni in cui condividere insieme le nostre esperienze di viaggio.

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