La leadership vista dall’interno

I concetti di sostenibilità e di leadership sono inseparabili. Attorno a noi, nel mondo degli affari o nel mondo della politica, vediamo il fallimento o l’assenza della leadership, quindi di sostenibilità. Negli ultimi due decenni, diverse sfide associate alla globalizzazione, al progresso tecnologico, alla comunicazione istantanea e alle questioni ambientali, hanno fatto impantanare i leader. Molti, arrivati ad uno stato di paura e sopraffazione, non sono stati in grado di far fronte a queste sfide e hanno avuto risultati inferiori alle aspettative, mentre altri si sono ridotti a pratiche discutibili – o hanno commesso reati societari, se proprio vogliamo dire le cose come stanno. Invece pochi leader emergenti, anche se per fortuna il numero è in crescita, hanno risposto a queste sfide con coraggio e soprattutto con un’attenta introspezione, e hanno ottenuto il successo finanziario, senza però rinunciare ad un’etica esemplare nonostante in passato queste due qualità fossero spesso considerate contraddittorie. Allo stesso modo, quelle competenze necessarie per arricchirsi sembrano lontane dallo sviluppo di un’etica superiore. Possiamo considerarle come un semplice dualismo tra ciò che è quantitativo (la mente) e ciò che è qualitativo (il cuore). Il pensiero umano e lo sviluppo personale, per lo meno nel mondo capitalista, si sono concentrati sulla quantità, perciò ricerchiamo di più le competenze e i successi intellettuali, ma non riusciamo a sviluppare la nostra dimensione qualitativa, la nostra etica, la nostra capacità di discernere e l’intelligenza emotiva. Questa progressione distorta è andata troppo lontano. L’equilibrio dovrà essere ripristinato, e anche rapidamente, se vogliamo sopravvivere. I nuovi leader devono sviluppare i loro valori, la loro etica e la loro visione, il loro senso di responsabilità per il tutto, non solo per i loro affari, la loro azienda, o il loro paese, ma per tutto il pianeta. Questo concetto comprende tutte le forme di consapevolezza sociale, ambientale e di responsabilità. I leader devono essere agili e capaci di accettare il cambiamento quando si presenta; ma è necessario che questi sentimenti siano autentici, perché l’inautenticità produrrebbe risultati meno efficaci e verrebbe scoperta facilmente. Le persone imparano questi concetti alla facoltà di economia? No, o al massimo superficialmente. Nascono con questi concetti? Alcune di loro si, ma non molte. Nel celebre libroGood to Great, Jim Collins identifica le qualità di millequattrocentotrentacinque leader delle cinquecento principali aziende della listaFortune, e solo undici si sono qualificate al livello cinque, la categoria più alta (vedi figura). Le caratteristiche dominanti di questi leader di alto livello erano l’umiltà e la volontà. Queste caratteristiche sono messe in relazione ai due principi di coaching di consapevolezza e responsabilità, sempre più ricercati come stile di management, nello sviluppo personale, come nel contesto aziendale. Queste qualità possono essere apprese? Sì, ma non attraverso un approccio accademico. È necessario uno sviluppo psicologico personale attraverso tecniche esperienziali o non razionali per accedere alla mente subconscia e alle emozioni, per risolvere gli ostacoli e arrivare ad una piena espressione delle proprie potenzialità. L’intero sistema del business è dominato dalla paura, e produce scarse prestazioni. Nella nostra cultura occidentale, concentrata sull’esteriorità, non riconosciamo che siamo noi i nostri peggiori nemici. Una volta superati gli ostacoli interni, le questioni esterne sono facili da affrontare. I leader hanno bisogno di lavorare sul loro auto-sviluppo psicologico invece di gloriarsi delle proprie competenze e di conoscenze che non sono in grado di applicare in modo efficace. Gli aspiranti leader devono svolgere su se stessi un lavoro di introspezione sulla qualità e sullo sviluppo personale profondo, oserei dire psico-spirituale. Una volta fondate basi solide, le competenze esterne saranno facili da acquisire, gestire e utilizzare in modo responsabile. Questa è vera leadership. Date un’occhiata ai leader aziendali e politici di oggi attraverso questo schema e vedrete quanto siano all’altezza. C’è da meravigliarsi che il mondo sia nei guai? DaGood to Greatdi Jim Collins.www.jimcollins.comArticolo pubblicato su: Radar dicembre 2005/gennaio 2006 – The leadership issue Contact:johnwhitmore@performanceconsultants.com
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