Neomamma, azienda chiusa: per me è una sfida

Clicca qui per vedere il video Quando la paura di agire, si trasforma in azione “Sto per avere un bambino e poco tempo dopo essere rimasta incinta, la mia azienda ha chiuso, ho quindi perso il lavoro. Ora sono disoccupata e con un figlio in arrivo! “. Queste sono le prime parole che mi ha detto Claudia quando è venuta da me per iniziare un percorso di coaching. Dopo le prime domande ha spostato l’attenzione dal problema al suo futuro: “Forse è il momento di pensare a un lavoro autonomo. Sono una creativa e mi piacerebbe dedicarmi alla grafica per l’infanzia, personalizzando oggetti”, e infine ha parlato delle sue resistenze: “Ma non so come fare, come muovermi, sono confusa, non vedo chiaro nel mio futuro, so che dovrei muovermi ma non so perché non faccio niente.” Claudia si rendeva conto che su questo punto c’erano nodi da sciogliere ed era agitata e preoccupata. Ragionando ha presto riconosciuto il valore dei suoi interessi e del suo talento. La sua azienda aveva chiuso e lei si è resa conto che aveva già un sogno nel cassetto, anzi un progetto professionale che tra l’altro, avrebbe potuto conciliare con il suo prossimo impegno di neo mamma. Non riusciva però a muoversi, si sentiva insicura con le idee confuse e no aveva una visione chiara dei passi da compiere. Alla domanda di cosa e avrebbe permesso di vedere più chiaro, lei ha cominciato a parlare di elementi che evidentemente non aveva ancora sottomano. Le mancavano banalmente le informazioni essenziali burocratiche, fiscali e procedurali. Le è bastato andare alla Camera di Commercio e prendere un appuntamento da un commercialista, per trovare i tasselli mancanti del suo puzzle. Con le dovute informazioni, ha ridotto il rischio di sbagliare e ha notevolmente ridimensionato i confini della sua paura ad agire, trasformandola in una energia proattiva.
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