Performance Coaching
Coach a supporto delle Risorse Umane

’Non possiamo pretendere che le cose cambino, se continuiamo a fare le stesse cose,’ diceva Albert Einstein.
Le aziende, infatti, sono in continua evoluzione perché devono confrontarsi con un mercato sempre più competitivo e sfidante. Il coach in ambito aziendale è un soggetto prezioso che mira a far emergere il potenziale degli individui all’interno di un contesto lavorativo, sviluppando capacità adatte al particolare contesto sociale e relazionale di un’azienda o di un’organizzazione. Le principali aree di applicazione in azienda possono essere: business coaching – corporate coaching – team coaching – carreer coaching.
Il coaching va visto nella cornice dei principi dettati dall’International Coaching Federation, tra le più grandi associazioni del settore, perché ha un codice etico molto rigoroso ed una valutazione costante del coach negli anni tramite le ore di pratica e di studio per raggiungere i vari step di certificazione.
Cosa significa essere un coach?
Il coach, come dice anche Giovanna Giuffredi, MCC (Mater Certified Coach) non è un formatore, non dà consigli né suggerimenti, non è un motivatore, non è un mentor (punto di riferimento più esperto), non è un psicoterapeuta che lavora, ad esempio, sul disagio. Il coach, in realtà, accompagna, in un’ottica di partnership, una persona che viene chiamata “coachee” nella realizzazione degli obiettivi, lo aiuta a trovare gli strumenti, ad identificare le risorse possedute per andare da uno stato presente ad uno stato desiderato. Lo fa attraverso una metodologia basata su domande. Il fascino sta nel fatto che il coachee ci arriva da solo ed il coach gli fa da “allenatore”.
Quindi il coach stimola la consapevolezza, il senso di responsabilità, l’ impegno e la realizzazione di azioni concrete
In quali situazioni la figura del coach fa la differenza in un’ impresa?
Il coach accompagna i coachee nella definizione dei loro obiettivi, nello sviluppo del pensiero strategico, nella gestione dei team. E’ utile per supportare i manager nel dare ed accogliere i feedback, nella costruzione di piani di sviluppo e, nei ruoli manageriali più tondi. E’ molto efficace per il raggiungimento degli obiettivi dei cosiddetti primi “100 giorni” di un manager in azienda. Sicuramente il coaching è efficace e determinante in questo periodo così delicato, a causa della pandemia, per la focalizzazione degli obiettivi in un mondo improvvisamente cambiato e per dare ascolto attivo ai lati più emotivi del coachee al fine di “tenere la barra dritta”.
In che modo il coaching può supportare le Risorse Umane?
La strategia delle Risorse Umane è strettamente connessa alla strategia dell’azienda. Il coach è un supporto alla realizzazione degli obiettivi di business attraverso le persone.
Il coaching è un valido aiuto in tutti i processi per selezionare le persone, svilupparle nel percorso di carriera professionale, nel gestire i piani di performance, nel trattenere le risorse, nell’ aiutarle a cambiare ruolo nell’ organizzazione, nell’ accompagnarle all’uscita. Come coach interni possiamo diffondere la politica del “cosa per come” ovvero non solo cosa fai ma come lo fai. Come esterno si può fare un patto esplicito con l’azienda ed il coachee per lavorare su specifiche competenze come, ad esempio, il problem solving, la presa di decisione, la gestione delle risorse e dei progetti.
Il mio approccio metodologico, come Coach PCC di ICF, è fortemente pragmatico e concentrato sull’accompagnamento al coachee nella realizzazione di piani di azione. Utilizzo anche più metodologie adattandole alle diverse situazioni professionali con le quali mi confronto.
Ritengo che l’approccio identificato dall’acronimo Smart ovvero -specifico (più l’obiettivo è definito e più è potente l’ingaggio del coachee – misurabile (identificando dei criteri in base ai quali si può dimostrare che un obiettivo sia raggiunto) – raggiungibile (attainable) cioè deve essere possibile per il coachee raggiungerlo – rilevante (ovvero sfidante) e temporalmente basato (con una tempistica definita) sia semplice da comprendere e potente da gestire.
Quali i benefici?
E’ davvero una metodologia potente per raggiungere i propri obiettivi e fare chiarezza in ciò che si desidera. l coaching può essere di aiuto decisamente sia alle grandi realtà che alle piccole e medie imprese.Nelle grandi realtà viene utilizzato per allenare le competenze di leadership che vengono identificate come comuni in Azienda per fare in modo che i manager possano esprimersi attraverso specifiche competenze manageriali da allenare. Pensiamo, ad esempio, all’orientamento al cliente.
Nelle piccole e medie imprese è un valido supporto al general manager o all’ imprenditore per definire gli obiettivi di performance e diffondere una cultura di risultato. Utile per impostare i team e per inserire politiche di sviluppo
E per chi vuole operare nell’ambito delle risorse umane?
Il suggerimento è di seguire un corso di coaching riconosciuto che permetta di accedere ad un’associazione di categoria nazionale o internazionale e di certificarsi. Infatti, la legge del 14 gennaio 2013 n. 4, “Disposizioni in materia di professioni non organizzate” che disciplina le professioni non organizzate in Ordini o Collegi, ha finalmente riconosciuto il coach come categoria professionale con valore legale.
Il coaching è uno strumento potente che suggerisco a tutti di provare. Esistono sessioni gratuite proprio per comprenderne il funzionamento e diffonderne la cultura. Ogni coach ha un suo swing ovvero una caratteristica/ capacità dominante.
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