L’imprenditore Coach

La conversazione telefonica tra un imprenditore ed una coach “Mi dice come posso pensare di acquistare una pressa ad iniezione da 1000 tonnellate che equivale ad una stima economica di euro 350,000 quando manca la certezza della programmazione del lavoro e il personale appare estremamente demotivato rispetto a quanto si credeva in fase di assunzione?” Questo il dubbio che attanaglia E.C., un imprenditore nel settore delle materie plastiche con esperienza ventennale; un dubbio profondo e radicato in un contesto poliedrico che lo sta portando a riconsiderare il valore di essere, oltre che fare, l’ imprenditore nell’anno 2017. “L’imprenditore di oggi” continua “ è un eroe; combatte in trincea per garantirsi marginalità di guadagno se si parla di produzione ,combatte in trincea per restare al passo con i tempi quando deve considerare di investire su nuovi macchinari e sull’innovazione ; mi creda, lo si fa col cuore tremante. L’imprenditore oggi si confronta con l’inaffidabilità del suo dipendente ,talvolta: quando questo gli garantisce la presenza e poi, si assenta senza preavviso nella fase acuta di lavoro. L’imprenditore di oggi si relaziona con i suoi collaboratori in modo difficile dal momento che raramente essi comprendono il reale virtuosismo che talvolta vive dietro al “far quadrare i conti “ per garantire loro lo stipendio a fine mese. Sa cosa vorrei? Vorrei che ogni tanto loro vivessero dentro di noi, di noi che siamo dall’altra parte della barricata: sa, è proprio questo il punto. Loro ci vedono come uomini diversi da loro, persone con altre priorità o con un altro status; così come noi, talvolta commettiamo l’errore di considerarli solo degli esecutori. La verità è che ho bisogno di infondere in loro la responsabilità che ogni individuo, me per primo, deve nutrire prima ancora di rivestire un ruolo, sia esso di dipendente o di titolare .Ho bisogno di infondere in me la capacità di trasmettere loro il valore che vive nella squadra in cui si opera e di quanto questo possa fare la differenza nella nostra realtà condivisa. Se solo riuscissimo a muoverci nella stessa direzione attraverso un sano atto di comprensione bilaterale, che possa fare luce sulle condizioni attuali, limitanti e condizionate per certi versi da ambo le parti, ma in egual modo sufficienti ad essere un buon punto di partenza per il futuro, forse l’idea di progettare il domani spaventerebbe di meno. Probabilmente è questo ciò di cui abbiamo bisogno prima di qualunque altro mezzo per poter procedere: senza questa volontà, senza la reale considerazione degli uni per gli altri , senza la reale condivisione di intenti che oltrepassi i limiti del ruolo di titolare e del dipendente, senza visioni comuni che possano trasportarci verso una condizione migliorativa, nessuna pressa da 1000 tonnellate può essere acquistata e valorizzata. Proviamo a ripartire da qui, dalla responsabilità che ha bisogno di essere condivisa. La aspetto Lunedi in azienda.” L’approccio differenziante di questo imprenditore in questa fase di vita aziendale così delicata e complessa, provante sul fronte relazionale ,personale, operativo, mi ha fatto riflettere in qualità di coach .Mi rendo conto, ripercorrendo i contenuti di questa chiamata, che seppur la fiducia nel futuro e nelle sue potenzialità siano stati messi a dura prova in più ambiti ,ha vinto il coraggio e l’attivazione; ha vinto la volontà sulla rinuncia, ha vinto l’energia sulla resa, ha vinto l’immenso valore della domanda prima ancora della risposta, ha vinto la forza di credere ancora e ancora nel proprio team prima di mollare la presa, ha vinto la persona che lotta per conservare il valore del suo “essere nel ruolo”, ha vinto l’identità aziendale; ha vinto la persona che crede in un nuovo approccio ed in ogni parola udita vivono i requisiti e lo spirito necessari per trasformare un percorso di coaching in un processo di focalizzazione e sviluppo aziendale differenziante.
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