Coaching e turismo

Da un’indagine del World Tourism Organization, nel 2009 l’Italia, insieme alla Turchia, è il solo paese ad aver mantenuto lo stesso livello di arrivi del periodo ante-crisi 2007. A livello mondiale, rispetto ai ricavi per il turismo, l’Italia si attesta al quarto posto, a pari merito con la Cina, dopo gli Usa, Spagna e Francia. Nel nostro paese, nel turismo lavorano oltre 2 milioni di persone, il solo comparto alberghiero e ristoranti occupa 1,6 milioni di addetti, pari al 6% del totale Italia. In termini di valore aggiunto il settore degli alberghi e dei ristoranti ha realizzato nel 2009, 54 miliardi di euro, pari al 4% del valore aggiunto totale dell’economia italiana. Il comparto turistico in Italia, quindi complessivamente registra risultati positivi. La FIPE – Federazione dei Pubblici Esercizi, stima che dei 32 miliardi di spesa complessiva previsti da giugno a settembre 2010, ben 11 miliardi sono stati utilizzati nel mese di agosto tra negozi, pubblici esercizi, alberghi, intrattenimento, locazioni e trasporti. Una concentrazione in un mese che come sappiamo comporta sovraffollamento, servizi di minore qualità, attese e ritardi. Nonostante la crisi, i viaggiatori non rinunciano alle vacanze, ma sono più oculati con le spese e richiedono offerte turistiche di qualità, vogliono ottimizzare il periodo fuori casa, hanno esigenze più sofisticate, culturali, ambientali, sportive, eno-gastronomiche, di benessere e sviluppo personale, ecc. La materia prima in Italia certo non manca, in termini paesaggistici, storico artistici e naturali, ma occorre migliorare la qualità dei servizi immateriali. Ascoltandoli, accogliendo le nuove esigenze e offrendo un pacchetto di servizi multi-task, in grado di soddisfare e prevenire le loro esigenze. Il rispetto delle esigenze di un target di viaggiatori tanto diversificato, facilita anche la destagionalizzazione degli esercizi turistici alberghieri e della ristorazione, consentendo un prolungamento graduale e articolato dei servizi che possono venire così incontro a specifiche esigenze economiche e turistiche. Si va verso l’ospitalità permanente, non solo estiva, che richiede la capacità di captare esigenze e rispondere in modo adeguato e soddisfacente. Così come il viaggiatore evolve, anche gli addetti alberghieri e alla ristorazione sempre più spesso ampliano la propria formazione, avvicinandosi a percorsi di sviluppo dei talenti relazionali. Il Coaching è entrato così di diritto in vari percorsi formativi in campo turistico, come in quelli organizzati e gestiti dalla Scuola Superiore di psicologia Applicata “G.Sergi” di Palmi. Il Coaching è una metodologia versatile che facilita lo sviluppo di coach abilities che possono diventare prezioso patrimonio per chi mette al centro del proprio lavoro le persone e può diventare un servizio offerto a chi, in un clima sereno di vacanza, voglia dedicare tempo alla definizione di un percorso personale di sviluppo e cambiamento. Ecco che il Coaching si pone quindi come mezzo di arricchimento di competenze per gli addetti ai lavori del comparto turistico e come strumento per arricchire i servizi offerti ai turisti. Il turismo può essere un catalizzatore delle eccellenze dell’economia italiana, ma anche volano di sviluppo personale, in un mondo che ha sempre più bisogno di persone allineate al benessere dei singoli, della comunità globale e del pianeta.
I commenti sono chiusi.