Vita in azienda al femminile
Le prospettive di una neo Coach

Sono HR Manager di un’azienda manifatturiera da oltre 20 anni; adesso sono anche coach. Ma sono anche donna, mamma e compagna.
Ho vissuto, e sto vivendo, la mia responsabilità nell’Azienda in cui opero, con massima dedizione e passione, e questo, lo ammetto, mi ha portato, a volte, a fare scelte difficili e dolorose come donna.
Momenti in cui ho lasciato mio figlio, alla nonna o alla baby sitter, con la febbre, per andare al lavoro, ad esempio.
Metà cuore rimaneva a casa, e l’altra metà era diretto verso la professione scelta, perché il mio lavoro richiedeva presenza e responsabilità verso gli altri; ne ero consapevole.
Non per questo mi sono sentita meno mamma; non per questo mi sono sentita meno HR Manager.
Ho fatto miei, i commenti che sono arrivati, da un lato e dall’altro, combattendoli con l’impegno e la passione:
“E’ una mamma sempre al lavoro, suo figlio ne soffrirà”
“Ce la farà? Ha un bimbo piccolo”.
Adesso che sono anche coach, ho avuto modo di riflettere profondamente ed ho verificato se i miei livelli logici erano in equilibrio. Ne ho dedotto che sono una donna appagata e le mie scelte, sono state frutto del mio benessere attuale.
Mio figlio è un ragazzo come gli altri e sul lavoro ho mantenuto la mia funzione.
Ho voluto fare questa premessa, non per parlare di me, ma per parlare di una persona, come tante, che ha vissuto la sua vita facendo delle scelte, le sue, e che sono state oggetto di approvazione e disapprovazione dagli altri, che giudicano non sapendo.
Il coaching non giudica; ma cammina fianco a fianco del coachee; è una partnership.
Quindi mi chiedo come si possa giudicare un’imprenditrice o una professionista che ha vissuto la sua vita, facendo le sue scelte e ricevendo le sue approvazioni e disapprovazioni.
Questa superficialità nel giudicare mi è incomprensibile, soprattutto da quando sono un coach.
“Prima di giudicare la mia vita o il mio carattere mettiti le mie scarpe, percorri il cammino che ho percorso io. Vivi il mio dolore, i miei dubbi, le mie risate. Vivi gli anni che ho vissuto io e cadi là dove sono caduto io e rialzati come ho fatto io.” (Luigi Pirandello)
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