Se non la ascoltiamo ora, quando?

Quale momento migliore dell’estate per liberarsi da sovrastrutture e inutili orpelli, per riappropriarsi della nostra più intima essenza? A contatto più facilmente e liberamente con la nostra più grande maestra, che è lì a portata di mano, generosa nei suoi insegnamenti, basta osservarla ed ascoltarla. I greci la chiamavano Artemisia, i romani, Cibele, per loro era la Dea della natura. Per il filosofo Spinoza tutte le cose sono determinate dalla necessità della divina Natura ad esistere e a operare e la Natura stessa, è il punto di partenza e il punto di arrivo, sia sul piano della conoscenza, sia su quello ontologico. I popoli andini chiamano Pachamama la madre Terra, Dea nutriente che dà la vita, ma che mostra anche una lato crudele quando produce catastrofi e ricorda ai suoi figli che devono sempre onorarla e rispettarla. Qualunque religione o filosofia ci porta a riflettere e ad imparare dalla Natura. Sul Venerdì di La Repubblica del 20 luglio, un interessante reportage dall’estero di Raimondo Bultrini richiama i valori della filosofia buddista che insegna qual è il giusto equilibrio tra bene e male, partendo dalla natura. I bambini tibetani, secondo il principio della deduzione, imparano dall’osservazione della realtà e dalle esperienze, apprezzandone il duplice valore. Il fuoco brucia e scalda, l’acqua disseta e travolge, il fulmine è circondato da nubi nere, ma illumina il cielo, il fior di loto ha petali bianchi ed incontaminati, ma affonda le radici nel fango. Ogni giorno, soprattutto in un clima vacanziero in cui la mente è libera da stress e riacquista i ritmi naturali, abbiamo a disposizione infinite possibilità per decifrare le fantastiche metafore che madre natura ci invia, per osservare l’equilibrio perfetto della vita di animali e insetti, per imparare da loro il rispetto, la compassione e il senso di ogni azione che, piccola che sia, ha una profonda conseguenza sugli altri e sul contesto. E’ una scuola straordinaria economica e a portata di mano, di orecchi e occhi, per sviluppare quella consapevolezza che a volte andiamo a cercare frequentando costose aule immerse nello smog e nel traffico cittadino.
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