Narriamoci!

Un gruppo già costituito ha ospitato un altro gruppo e il suo conduttore Se è vero che siamo immersi in un tessuto narrativo è anche vero che la trama dei nostri personali racconti, soprattutto in situazioni di apertura di un gruppo di lavoro possono risultare alquanto difficili. L’autopresentazione, il proprio biglietto da visita, l’autoritratto mettono sì a confronto diversi stili narrativi, ma può accadere che le narrazioni si concentrino su caratteristiche specificamente professionali, saltando a piè pari, quello che potrebbe essere l’inizio di una condivisione emozionale utile a tenere a battesimo la costituzione di un gruppo. Forzare perché venga fuori altro può generare da subito comportamenti “resistenti” e di chiusura. Controproducenti e contrari alla logica del coaching oriented che mette al bando la tecnica del “push” a favore del “pull”. Fa che sia l’altro a tirare fuori e non tu a premere, questa riassumendo è la filosofia dei diversi atteggiamenti. Un’idea nata per caso (e di nuovo vorrei sottolineare come il caso segue e non precede azioni messe in campo) in un’aula in cui un gruppo già costituito, che viaggiava insieme già da alcuni giorni, ha ospitato un altro gruppo (in cui mancavano alcune partecipanti) e il suo conduttore. Di certo le partecipanti avevano avuto momenti di condivisione durante le pause e nei sottogruppi di lavoro autonomo, ma non si erano mai trovate tutte insieme. Il tema degli oggetti, della loro rappresentabilità nel quotidiano di ognuno, a volte per dichiarare la propria attorialità nel mondo reale è stato un ottimo gancio. Al gruppo, e ognuno per sé, è stato chiesto di rappresentarsi attraverso un oggetto d’uso comune, peraltro non particolarmente evocativo in sé, un raccoglitore di carte magnetiche. Il raccoglitore con la forma di portamonete vintage ha girato di mano in mano. Al suo interno, divise in ordine vario, diverse carte: una nota libreria, due negozi di abbigliamento, un distributore di film, tre di supermercati diversi, una di Trenitalia, un’associazione culturale… Ognuna ha creato la sua storia prendendo spunto dalle carte. Ognuna ha scelto su quali carte soffermarsi, e/o di prestare attenzione al portamonete, di pensare ad una possibile trama partendo da elementi noti per tutti e donando al gruppo qualcosa di sé attraverso rappresentazioni simboliche, metaforiche, le stesse pause o incertezze… Un ascolto partecipe, attento e sensibile ha accompagnato ogni narrazione. Da semplice oggetto d’uso comune a strumento di creatività, invenzione, fantasia, spazio di metafora, spazio di ascolto, un lessico del narrare e del narrarsi superando le barriere convenzionali del presentarsi.
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