La paletta e il secchiello

Non è un peccato possedere un tesoro e tenerlo chiuso nello scrigno, sepolto nell’isola? Le nostre risorse sono un tesoro inestimabile, ed il regalo più bello che ci fa il coaching è proprio quello di aiutarci a riportarle sulla spiaggia, andandole a riprendere nell’isola che le nascondeva, aprendo lo scrigno e valorizzandole, usandole nel modo che risulta più efficace per noi. Cosa ci fa una persona adulta con un secchiello, una paletta e delle formine di varie dimensioni, di fronte ad una spiaggia sconfinata, a tratti affollata, a tratti quasi deserta? Dipende dalla voglia che ha di mettersi in gioco, dalla capacità di non prendersi troppo sul serio e dal coraggio di andare al di là dei ruoli, delle investiture, o dei paraventi che a volte circondano il cuore. Noi siamo gli adulti, la vita è quella spiaggia immensa, il coaching è lo strumento che ci consentirà di decidere se e come tornare ad appropriarci degli spazi e della sabbia malleabile, per rimettere mano alle nostre costruzioni, ai castelli visionari, che hanno caratterizzato il percorso creativo dell’infanzia, quando tutto era ancora possibile. Le metafore sono un elemento che si trova spesso nel Coaching, e sono un modo molto creativo di dare una forma visibile alle nostre idee, alle emozioni. Sono un linguaggio che permette alle persone di convergere da un pensiero, che di per sé è astratto, ad un’immagine più definita, con leggerezza. Rendere il proprio pensiero attraverso una metafora è un momento creativo, ma anche un bell’esercizio di fantasia e di sintesi, che ci consente di scoprire quello che abbiamo dentro e di riconoscerlo, magari anche di recuperarlo. Non è un peccato possedere un tesoro e tenerlo chiuso nello scrigno, sepolto nell’isola? Le nostre risorse sono un tesoro inestimabile, ed il regalo più bello che ci fa il coaching è proprio quello di aiutarci a riportarle sulla spiaggia, andandole a riprendere nell’isola che le nascondeva, aprendo lo scrigno e valorizzandole, usandole nel modo che risulta più efficace per noi. Se poi sulla spiaggia osserviamo quello che accade attorno, ci capiterà di vedere con quanta energica semplicità il cagnolino che esce dall’acqua si libera del liquido in eccesso, si scrolla con un movimento armonico e misurato, dalla testa alle zampe, coda inclusa, e se necessario lo ripete una o due volte, per poi riprendere il suo cammino, alleggerito e libero. Anche noi possiamo scrollarci di dosso il peso delle convinzioni limitanti, dei pregiudizi, dei luoghi comuni a cui spesso senza volere restiamo legati, appesantendo il nostro cammino, rendendo faticoso il percorso che ci dovrebbe condurre alla meta. Con le giuste domande e con un po’ di allenamento, il coaching ci accompagna nel viaggio, e ci lascia leggeri, con il bagaglio adatto all’itinerario che abbiamo scelto di fare. Queste sono solo alcune delle peculiarità che un percorso di coaching mette a disposizione, ma l’importante è sapere che tutto è nelle nostre mani, a cominciare dalla curiosità di provarci… Buon coaching a tutti!
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