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La sindrome della Cenerentola rancorosa

Come uscire da una trappola auto-distruttiva Si assiste spesso a situazioni apparentemente paradossali. Compagni dello stesso partito che si accaniscono uno contro l’altro con fare subdolamente corretto, ma spietato. Amici e familiari che all’improvviso si vedono come nemici. Colleghi della stessa azienda che si fanno la guerra. Insomma il paradosso è proprio quello che così facendo, tutti gli attori di queste farse grottesche ne escono perdenti, pur stando sulla stessa barca. Sono persone che tendono spesso all’isolamento, hanno una visione parziale e soggettiva della realtà e se si confrontano con qualcuno, lo fanno in modo persuasivo per cercare alleanze. Le lega un filo comune contaminato da astio e rancore, si sentono vittime di torti subiti, e restano loro stesse vittime di sentimenti distruttivi come l’invidia e la gelosia. Una delusione in un periodo della vita, diventa il terreno dove coltivare e far crescere tutta l’erba che si raccoglie in un unico fascio. Frasi innocue o piccole dimenticanze diventano le “prove” che rinforzano antichi rancori e alimentano posizioni difensive, alibi per contrattaccare. E’ provato che la rabbia e il livore sono sentimenti autodistruttivi con pesanti conseguenze sulla salute fisica e mentale. Le prime avvisaglie di chi soffre della sindrome della”Cenerentola rancorosa” sono le tensioni interiori, il senso di incomprensione, i disturbi del sonno o della digestione, sfoghi cutanei, scatti di ira, peggioramento delle relazioni interpersonali, ecc. Il calo dell’energia vitale è evidente e a lungo andare logora la mente e il corpo. Se c’è la volontà di uscire da loop così disfunzionali, con il Coaching si può ottenere un recupero notevole, ad esempio, cambiando i paradigmi distruttivi ed esplorando nuove modalità comunicative più assertive. Può essere indicato anche un approccio integrato, ad esempio con la mindfulness, per far scivolare via i pensieri negativi, le tensioni accumulate e i sentimenti di malanimo. Avere la capacità di lasciare andare è un atto di coraggio e guardare al futuro un modo per tornare protagonisti del proprio benessere. In ogni caso la ricetta vincente, quella che consente di ritrovare l’equilibrio esistenziale, si chiama… perdono. Un perdono laico, che libera la tua mente e trasforma i fatti del passato in esperienze, fonte di ispirazione e apprendimento. Fintanto che non perdoni, chi e che cosa occuperanno gratuitamente dello spazio nella tua mente.(Isabelle Christian Holland).Il perdono non cambia il passato, ma allarga il futuro.(Paul Boese)

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