Il mio socio ha paura di innovare

Clicca qui per vedere il video “Sono titolare di un’azienda e socio di maggioranza. Le cose vanno bene, ma potrebbero andare molto meglio” mi dice Alberto, “ho una visione di lungo respiro e sono disposto a rischiare, quando vedo possibili vie di ampliamento e sviluppo della nostra azienda. Ma il mio socio è sempre restio a cambiare e a rinnovare i nostri servizi. Non riesco più a lavorare serenamente con lui. Non so se proporgli di dividere le nostre strade o essere condizionato dai suoi timori e lasciare le cose come sono. In fondo non andiamo male.” Siamo di fronte al classico conflitto: o si sceglie una strada o l’altra. La visione dicotomica, spesso è fallimentare, perché ogni scelta implica di per sè una rinuncia, e in questo caso sono aspetti per Alberto irrinunciabili. Alberto apprezza il suo socio per certi aspetti, i risultati sono anche buoni e, d’altronde, sente che agire in modo innovativo sarebbe un’opportunità in più di sviluppo della sua attività. Stimolato a ragionare, ha cominciato ad esplorare altre opzioni, e la sua soluzione è stato un piano C. Ha capito che il suo socio aveva bisogno di essere rassicurato nelle scelte aziendali. Lui spesso lo portava a decidere senza fornirgli tutti gli elementi utili da valutare. Attraverso un processo di pianificazione di riunioni periodiche e di comunicazione trasparente e completa, ha rassicurato il suo socio e lo ha portato a condividere le scelte aziendali. Gli è bastato superare la posizione aut-aut, per abbracciare un punto di vista inclusivo delle due opzioni, tenendo conto e rispettando le caratteristiche del suo socio.
I commenti sono chiusi.