I vantaggi della crisi

Il coaching facilita i processi di consapevolezza, per stimolare nelle persone la responsabilità a prendere determinati impegni con se stessi, per poi decidere come passare ad azioni efficaci. Sembrerebbe che la crisi attuale per certi versi, abbia lo stesso effetto. La bella notizia è che non è solo una sensazione, ma è dimostrato da una recente ricerca dell’Osservatorio Fedeltà dell’Università di Parma. In questo periodo di vacche magre non solo gli italiani hanno optato per la spesa intelligente, ma hanno sviluppato anche la capacità di ragionare più consapevolmente sui loro bisogni. Quasi il 70% degli shoppers pianifica i propri acquisti prima di entrare in un punto vendita, il 66% dedica tempo ed energie nel confrontare i prezzi dei singoli prodotti sugli scaffali e il 61% lo fa anche online. Sono cambiate le abitudini, si selezionano con più cura i prodotti, confrontando i prezzi e si fanno attente valutazioni di costi e benefici prima di fare acquisti. Il 45% degli acquirenti consulta i volantini promozionali prima di passare alla cassa. La crisi economica ha costretto le persone a liberarsi dalla sindrome compulsiva dell’acquisto e dell’accumulo, dedicando una maggiore attenzione a ciò che si compra. Un benefico effetto è che si mettono nel carrello della spesa anche i prodotti che hanno un impatto migliore sulla salute. I comportamenti sono più razionali, oculati, le decisioni si prendono valutando diversi fattori sul medio e lungo periodo, considerando l’impatto sul nucleo familiare in modo strategico. Siamo entrati nell’era evolutiva del post consumismo, meno soldi in tasca, ma anche meno condizionamenti indotti e più liberi di scegliere responsabilmente ciò che serve e che piace. Albert Einstein diceva che “La crisi è la più grande benedizione per le persone e le nazioni, perché la crisi porta progressi. La creatività nasce dall’angoscia come il giorno nasce dalla notte oscura. E’ nella crisi che sorge l’inventiva, le scoperte e le grandi strategie. Chi supera la crisi supera sé stesso senza essere ’superato’.
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