E’ questo il momento per ascoltarci.
Tra le tanti voci interiori ce n'è una che conosce la strada

Secondo una proiezione delle Nazioni Unite la popolazione mondiale a luglio 2020 dovrebbe arrivare a 7,8 miliardi. Calcoli effettuati prima di questa onda micidiale che ha contagiato a oggi un milione di persone in tutto il mondo. E metà della popolazione mondiale è in quarantena. Sono oltre 96.000 le persone accertate che sono morte finora a causa del coronavirus. E’ quanto emerge dal bilancio aggiornato della Johns Hopkins University. Stime da rivedere a consuntivo, come quelle previsionali della popolazione mondiale.
Storicamente la rinascita avviene dopo sofferenza e morte, reale o simbolica che sia, e tutte le persone al mondo stanno vivendo direttamente o empaticamente questi stati d’animo. La spinta a ripartire è potente, è una energia vitale incontenibile, che fa parte della natura umana o meglio, della natura.
Dopo gli incendi devastanti, i boschi si rigenerano e in pochi anni tornano a fare ombra ai viandanti. Siamo particelle nell’universo, convinti di poter controllare e gestire ogni cosa, ma totalmente impotenti davanti agli eventi come questo devastante del Covid-19 che stiamo vivendo. Un virus sconosciuto e invisibile sta tentando di metterci ko. Ma una certezza ce l’abbiamo, “Nulla impedirà al sole di sorgere ancora, nemmeno la notte più buia” (Kahlil Gibran).
Mentre scrivo mi vengono alla mente immagini della natura che risorge. Tenere gemme che sbocciano da cortecce indurite, fiori che spuntano dai deserti più desolanti e sulle nostre città non c’è asfalto che possa impedire a una piantina di farsi strada e crescere in un contesto innaturale. E noi siamo gemma, fiore nel deserto o piantina sull’asfalto. Ci governano le stesse leggi naturali. Ma noi umani troppo spesso perdiamo la capacità di cogliere e rispettare lo stesso linguaggio.
In questo periodo abbiamo una unica grande risorsa e siamo noi stessi, la sola persona al mondo che avremo accanto tutta la vita. Solo noi possiamo davvero capire come riprogrammarci, quali passi compiere per ripartire e fare onore allo scopo della nostra vita.
Vorremmo non rivivere mai più questo incubo collettivo, tuttavia ora abbiamo la possibilità di stare fermi, spegnere i tanti rumori di fondo, creare il nostro spazio e ascoltarci. Tra le tante voci interiori, c’è quella che conosce la strada, arriva come un lampo, un’intuizione. La riconosciamo perché l’emozione che l’accompagna si coglie sul sorriso che genera, sui muscoli della fronte che si rilassano.
E’ questo il momento per ascoltarci, abbiamo un’occasione unica per cogliere come rinascere insieme a noi stessi.
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