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Conflitti e manipolazione

Il bene prevale numericamente sul male, ma deve imparare a fiutare il pericolo Viviamo su una polveriera di conflitti, guerre aperte o subdole contrapposizioni di popoli, religioni, partiti, interessi di pochi a danno dei tanti. E’ solo un problema dei nostri tempi o lo è sempre stato? Forse la domanda è retorica. Ogni era ha vissuto scontri, battaglie, violenze, ingiustizie e ostilità. Ma sono convinta che oggi, come in passato, una parte dell’umanità si interroghi sul perchè. Perchè ancora tanto odio e sangue? Nel corso dei secoli con il progresso e con lo sviluppo del benessere, sembrerebbe quasi scontato aspettarsi altrettanta crescita nella capacità di gestire le relazioni tra i popoli e le persone in modo evoluto. Ma non è evidentemente così. Osservo con amarezza i nostri politici di turno, litigano tra i partiti, litigano nello stesso partito, tutti nemici gli uni degli altri. Tutti manipolatori che si fanno manipolare. Ma in funzione di che? Del loro orticello, del loro credo, delle loro idee o interessi che siano. Se solo riuscissero a distaccare il naso da quello che hanno sotto gli occhi e ad allungare lo sguardo in avanti, sempre più lontano, fino a raggiungere la linea dell’orizzonte, lì potrebbero incontrare lo stesso punto di confluenza di tanti sguardi, apparentemente diversi tra loro. Laggiù c’è qualcosa che interessa tutti, elementi essenziali che riguardano il diritto alla vita, all’istruzione, al rispetto delle idee, al lavoro, al benessere. Semplice, no? Eppure sono valori che vengono spesso cavalcati sull’onda della manipolazione, per ottenere ben altro. Paolo Rumiz nel suo libro “Maschere per un massacro”, sostiene cheIl bene prevale numericamente sul male, ma non sa fiutare il pericolo. Non abbiamo grandi difese davanti ai burattinai del nostro secolo, quelli che buttano i fiammiferi sulla paglia, salvo la capacità di osservarli e ascoltare con attenzione al di là delle parole e dell’apparenza, per far trovare loro la paglia bagnata. Registriamo le emozioni, ripuliamo i discorsi, valutiamo con la voce del cuore e con i filtri della mente, possiamo agire per difendere il bene e per costruirlo. Anna Freud, profonda conoscitrice dell’animo umano, diceva che abbiamo in noi tutte le risorse per sfuggire alle regole imposte dalla malvagità e che una mente libera e creativa genera forza e fiducia.

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