Capo e Coach la valutazione di fine anno

Come ogni anno in azienda è giunto il momento delle valutazioni della performance e delle competenze delle persone. È un complesso processo a cascata che coinvolge tutte le persone appartenenti all’azienda attraverso il quale ogni capo valuta i propri sottoposti. Nel mio caso specifico, coinvolge 7100 persone circa. Il processo prevede tre fasi: 1.Fase di Valutazione: in questa fase ogni valutatore è tenuto a valutare i suoi collaboratori sulle capacità e know how posseduti ed espressi, sulle performance ottenute; 2.Fase di Omogeneizzazione; 3.Fase di Feedback e Orientation: In questa fase ogni valutatore restituisce la valutazione effettuata al valutato e assegna formalmente gli obiettivi per l’anno in corso. Nella scheda di valutazione, gli items da valutare sono raggruppati in due grandi categorie: competenze e conoscenze. Le competenze sono l’insieme delle abilità personali, espresse nei comportamenti e nelle azioni messe in atto dalle persone nello svolgimento della loro attività lavorative. Le conoscenze sono macro aree di conoscenza o di know how organizzativi ritenuti utili per svolgere le attività delle persone nell’ambito del loro lavoro. Essere un Coach e mettere in campo le coach abilities in questo momento così delicato si è rivelato per me fondamentale. Nel ruolo di capo questo è il momento della valutazione, del feedback e delle indicazioni di massima per i mesi che seguiranno che devo fornire alle persone che fanno parte del mio gruppo. Ovviamente per una corretta valutazione delle competenze mi attengo il più possibile a comportamenti osservati, episodi accaduti, situazioni concrete di lavoro. Contestualizzando gli episodi oggetto della valutazione le persone avvertono che si valuta l’aspetto lavorativo e non si esprimono giudizi sulla persona. I feedback che ne scaturiscono sono quindi condivisi in un clima di grande serenità e collaborazione. Non parlo solo di quelli positivi ma mi riferisco anche alle eventuali aree di miglioramento proposte: è in questa fase che assicuro concretamente alle persone tutto il mio appoggio per far si che le aree di miglioramento proposte siano effettivamente lavorabili e migliorate. In questo frangente si esplicitano gli obiettivi aziendali, di team e personali per l’anno che viene: obiettivi ben costruiti, espressi in positivo, sfidanti, ma raggiungibili e totalmente sotto il controllo del valutato. Chiarire questi punti significa stringere un commitment forte che si rivela, il più delle volte, molto efficace per il raggiungimento stesso degli obiettivi. Soffermarsi sull’aspetto del controllo dell’obiettivo è strategico per dare consapevolezza alle persone di quanto valore ha il contributo di ciascuno. E così mi ritrovo persone più consapevoli del proprio ruolo in azienda e del peso specifico del lavoro di ciascuno, più coinvolte e motivate al raggiungimento degli obiettivi. E quest’anno, grazie anche alla mia crescita come coach e all’utilizzo sempre più consapevole delle coach abilities, vi assicuro che i colloqui si sono rivelati più piacevoli, efficaci, proficui e …. Anche più brevi di quelli sostenuti negli anni precedenti.
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