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Mindfulness e vita lavorativa

Riduzione dello stress: studi e ricerche sostengono i benefici della Mindfulness Quante volte le giornate lavorative passano tra un impegno e l’altro, nella fitta agenda quotidiana, senza che neanche ce ne rendiamo conto? Arriviamo a sera, stanchi, raramente soddisfatti, spesso ancora sotto pressione anche nel momento in cui vorremmo dedicarci al riposo. La mente fa fatica a staccare dalle preoccupazioni, il pensiero delle cose da fare e dei problemi da risolvere ci accompagna sottraendo attenzione alle persone con cui ci troviamo, magari i nostri figli o i nostri compagni che ci richiamano ad altri compiti e altre responsabilità, non meno importanti. La pressione delle richieste diventa costante e il nostro livello di stress non ha tregua. Un senso di sottile fallimento ci accompagna, non siamo contenti della nostra vita, ci accorgiamo che gli anni passano, la salute diventa precaria, si affacciano problemi di salute; spesso dormiamo male, poco, con un sonno agitato; la nostra alimentazione diventa scorretta, disordinata, compensatoria; ansia e depressione si affacciano nelle nostre giornate; fumo, alcol, droghe, gioco, sesso, diventano soluzioni temporanee al nostro mal di vivere. L’iperconnessione tecnologica poi non ci aiuta, tenendoci sempre collegati a un mondo che si muove e ci sollecita h24, perdendo la nostra capacità di auto-regolazione. Cosa possiamo fare per prenderci cura di questa sofferenza personale, lavorativa, sociale che è sotto gli occhi e nell’esperienza di tutti noi? Esistono degli specifici programmi di riduzione dello stress basati sulla Mindfulness, adottati ormai da migliaia di persone e da numerose aziende nel mondo (Google, Yahoo, Apple, Sap, Deutche Bank, Intel, Aetna, …), che la ricerca scientifica ha dimostrato essere efficaci nell’interrompere questi circoli viziosi e aiutarci a ritrovare un senso di benessere e di genuina felicità, un vivere e lavorare serenamente, con tutte le energie dedicate a ciò di cui ci stiamo occupando, con entusiasmo e passione, con calma e capacità di autoregolazione emotiva. La Mindfulness è la capacità di essere pienamente presenti alla nostra esperienza – fatta di pensieri, emozioni e sensazioni corporee – senza giudizio e con fiducia. Numerosi studi hanno posto l’attenzione sui meccanismi neurali che sono implicati nella pratica di mindfulness e sui benefici di tipo organico e psicologico che la meditazione porta con sé. Basti pensare che su PUBMED, l’archivio medico scientifico per eccellenza, sono pubblicati gli esiti di più di 2.000 ricerche sotto la voce mindfulness. La Mindfulness è al centro dell’interesse scientifico e della ricerca in psicoterapia e medicina comportamentale, in ambito educativo, organizzativo, sportivo. Uno tra i tanti studi – Mindfulness practice leads to increases in regional brain gray matter density. Holzel et al., 2010 – ha indagato le variazioni di materia cerebrale nei partecipanti a un programma MBSR (Mindfulness Based Stress Reduction). L’MBSR è il programma di Mindfulness definito dal prof. Jon Kabat-Zinn nei primi anni ’80, il più studiato e più praticato al mondo. E’ strutturato in 8 incontri di 2,5h a frequenza settimanale più un intensivo di una giornata. Ai partecipanti viene richiesta inoltre una pratica giornaliera di circa 30’ al giorno, supportata da file audio consegnati ai partecipanti per poter meditare in autonomia. Irisultati della ricercasuggeriscono la partecipazione a un training MBSR è associata a un cambiamento nella concentrazione di materia grigia in quelle regioni cerebrali che sono coinvolte nei processi di apprendimento, memoria, regolazione delle emozioni. In particolare l’analisi delle immagini della Risonanza Magnetica Funzionale alla fine del training indicano una maggiore densità di materia grigia nella zona dell’ippocampo. La Mindfulness ci insegna a fermarci, metterci in ascolto del nostro mondo interno, delle nostre sofferenze reali e a dare un senso al nostro agire, individuale e collettivo, riprendendo in mano il timone della nostra vita e tornando a scegliere consapevolmente, momento dopo momento, cosa fare o non fare, ritrovando senso di autoefficacia e motivazione. Ci aiuta a mettere ordine nella nostra attività lavorativa, a portare attenzione e focalizzazione sulle nostre priorità riducendo i fattori distraenti e aumentando la nostra produttività e soddisfazione professionale. Ci sollecita a stare in una relazione autentica con gli altri, potendoci liberare di maschere e di facciate che non fanno che aumentare il nostro dispendio energetico e ostacolano i processi collaborativi, con evidente impatto sul clima lavorativo. Soprattutto la Mindfulness apre il nostro cuore e la nostra mente facendoci vedere soluzioni nuove a vecchi problemi, liberandoci da schemi rigidi di analisi della realtà e del contesto, potenziando il pensiero laterale e la spinta innovativa. Questo è il prezioso contributo che la Mindfulness può portare alle aziende, agli enti e alle istituzioni, favorendo leadership autentiche e focalizzate, gruppi di lavoro creativi e affiatati, composti da persone consapevoli e connesse al senso più profondo del proprio agire e del proprio vivere. Alcune aziende italiane hanno iniziato a capire i vantaggi del portare questo approccio in ambito organizzativo. In particolare merita menzione TBWA/Italia, società di comunicazione e advertizing, parte del network TBWA che conta 274 uffici in 100 paesi in tutto il mondo, che in modo pioneristico nel nostro paese, ha proposto ai suoi dipendenti un programma Mindfulness Based per la riduzione dello stress e lo sviluppo dell’Intelligenza Emotiva che ha avuto un ottimo riscontro di adesioni e partecipazioni, sia da parte del top management che dei dipendenti delle differenti funzioni aziendali. In ambito sanitario, l’Università di Tor Vergata a Roma, alcune aziende ospedaliere in Lombardia, Liguria, Emilia Romagna hanno inserito poi l’MBSR tra i programmi di riduzione dello stress lavoro correlato o tra i percorsi formativi trasversali, per tutti gli operatori sanitari (medici, infermieri, terapisti, operatori socio-sanitari, …). Merito di queste iniziative è sicuramente quello di aver solcato una strada e di aver infranto un tabu, circa l’esotericità di queste pratiche meditative, e di averle portate con rigore e metodo tra gli interventi di Benessere Organizzativo che un’azienda innovativa e responsabile è in dovere di attivare. Senza contare il ritorno economico nei termini di maggiore produttività (grazie alla maggiore focalizzazione) e minore assenteismo (grazie alla maggiore salute) che il programma porta con sé.

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