L’assenza di giudizio

Un aspetto al quale ho sempre dato particolare importanza, ancor prima di iniziare il mio percorso di conoscenza del Coaching, è la ricerca di astenermi dal giudicare. L’esperienza di vita mi ha portato a credere che sia insito in una grande parte del genere umano la voglia di esprimere giudizi. Ho creduto importante quindi fermarmi a riflettere, spesso, evitando la tentazione di emettere giudizi nei confronti del prossimo. Ovviamente non sempre accade. L’ingresso nel mondo del Coaching ha contribuito a rafforzare le mie convinzioni in questa direzione. Un ulteriore spunto di riflessione su questo tema lo si può trovare all’interno di “CoachingTime” dove Giovanna Giuffredi nel suoarticolo “Critica o Feedback”ci evidenzia gli accorgimenti che dovremmo fare nostri al fine di non cadere nella critica / giudizio ma cogliere le opportunità costruttive nell’interazione con il nostro interlocutore nell’ambito di un percorso di Coaching. Uno dei passaggi più importanti nel rapporto che si va a instaurare tra Coach e Coachee è proprio basato sulla fiducia reciproca e sull’ “Assenza di Giudizio” da parte del Coach. Questo diventa fondamentale per il nostro Cliente che avrà la consapevolezza di trovarsi di fronte ad un professionista in grado di essere realmente esente da pregiudizi e giudizi conseguenti. Il rapporto che si determina in sessione, quando si ha la certezza di sentirsi accettati e non giudicati è fonte di tranquillità che genera nel Coachee un flusso di pensieri liberi di trovare la loro collocazione dove si ritiene realmente più giusto per sé. Senza timori, in assoluta libertà. Molti sono i passaggi a cui prestare attenzione nell’esercizio dell’attività professionale di Coach e sempre più mi rendo conto che il Rispetto del Codice Deontologico, la Riservatezza, l’ Ascolto attivo, l’Orientamento al Cliente sono elementi imprescindibili del Coaching. Tutto ciò assume dimensioni ancora più importanti quando il processo che si sviluppa nella sessione, avviene in modo naturale “accettando senza riserve” tutto ciò che il Coachee ritiene di raccontarci. Egli percepirà la reale intenzione del Coach ad essere esente dal giudicare attraverso un vero e proprio atteggiamento mentale ed emozionale di accoglienza e rispetto, che favorisce nel Coachee una riflessione serena e profonda.
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