La storia singolare di Pasquale Caprino, musicista, in arte Son Pascal

Per chi cerca risorse in se stesso Lo anticipo. Sembra la trama di un film. Pasquale Caprino, 27 anni. Un ragazzo con un sogno. Nel 2010 parte da Paestum , nel Cilento, diretto a Londra per fare il cantante, contro il volere della famiglia. Di locale in locale, suona cover dei Beatles (vestito da George Harrison) e questo gli consente di sopravvivere. Poi un incontro con una ragazza kazaka che lo invita nel suo Paese. Il fratello di lei è un attore famoso …“un po’ lo Scamarcio italiano’, dice lui. Si iscrive e partecipa ad un talent show, dorme sul divano di amici e per mantenersi collabora con un istituto geografico per una spedizione in Antartide, che non si farà e lo vedrà rimanere solo e senza un soldo. Poi un’ispirazione: per avere successo serve la Rete. Internet. Posta su YouTube una parodia della canzone ’Englishman In New York’ di Sting, dal titolo ’Englishman In Shymkent’, una località kazaka considerata un po’ ai margini. Il video diventa subito virale. 10 mila contatti dopo 24 ore… un record in un Paese di 17 milioni di abitanti e neanche il 10% di navigatori internet. La notorietà nell’epoca di internet è velocissima e in terra kazaka – terra di boom economico- si trasforma in realtà. All’improvviso Pasquale diventa qualcuno. I giovani scaricano la canzone sul proprio cellulare, lo riconoscono per strada. Le offerte di lavoro si moltiplicano. Incide tre singoli, e l’agenda è piena di date. Dal Kazakistan, in giro per l’Europa, poi Vancouver , Pechino. Canta ai matrimoni dei ricchi Kazaki e nello stesso tempo riempie anche gli stadi. Adesso è famoso anche in Italia grazie a Radio Deejay TV che trasmette la sua storia, confezionata in una sorta di reality dal titolo ’Pascalistan’ DichiaraSe a Londra guadagnavo cifre a due zeri, adesso gli zeri sono tre. E’ diventato una star… Pasquale Caprino è Son Pascal. Canta in lingua kazaka e russa, ma anche in inglese, in italiano cui a volte miscela anche il suo dialetto campano. Il Kazakistan è un Paese autonomo dal 1991, una terra dove si mangia una lasagna di carne di cavallo e si gioca a Kok-par. ( 200 uomini che giocano ad una specie di polo con una carcassa di capra decapitata), dove ci sono tanti nuovi ricchi e si respira forte e pungente l’orgoglio per la propria terra. Terra energica, ambiziosa e orgogliosa, con tutte le contraddizioni delle realtà giovani, come lui. Pasquale Caprino, in arte Son Pascal, racconta il mondo del nuovo millennio, multiculturale e libero. Nelle azioni, e nei traguardi del protagonista di questo bell’esempio, si realizzano aspetti ’coaching oriented’. Al di là della storia e del fenomeno musicale, questo ragazzo è stato capace di mettersi in gioco, di esplorare nuove risorse, cogliere sfide e riconoscere opportunita’, impegnarsi per individuare e perseguire il proprio obiettivo, usando la propria creatività, cercando nuovi punti di vista, progettando azioni mirate, strategiche, concrete. Con impegno e grande forza di volontà. E con lo sguardo in avanti. In un momento politico e sociale difficile per il nostro Paese e non solo; in un clima tendenzialmente pessimistico, o al meglio apatico, nel quale chi pronuncia frasi scoraggianti sono proprio i giovani, incontrare questo ragazzo diventa un insegnamento e un esempio da modellare per quanti faticano a trovare risorse necessarie a sviluppare il proprio progetto, il proprio sogno, per quanti cercano ispirazione, riscontri, prospettive. Per la cronaca… Pasquale ha anche fatto ’la pace’ con mamma e papà. Fonti : intervista telefonica con Son Pascal
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