La responsabilità dell’occidente

Le persone che ho incontrato hanno una capacità di tollerare l’insopportabile, una forza che li sostiene ad affrontare incredibili sacrifici, una determinazione a voler vivere una vita dignitosa. Un uomo semplice, con un ruolo straordinario, riesce a colpire in modo diretto la coscienza di milioni di persone. Papa Francesco con la sua visita a Lampedusa ha richiamato alla consapevolezza del mondo l’attenzione a quei dispersi nel Mediterraneo (oltre 18600) e ai 214 milioni di persone costrette ad abbandonare il proprio paese e ad emigrare altrove. Fuggono da guerre, persecuzioni, carestie, povertà. E l’occidente li accoglie per offrire loro, quando va bene, un lavoro che i nostri connazionali si rifiutano di fare. Ho avuto modo di conoscere gli emigrati che si presentano alla Caritas in cerca di lavoro. Ho ascoltato con gli occhi umidi e con l’ammirazione nel cuore le loro terribili e tragiche storie. Le persone che ho incontrato hanno una capacità di tollerare l’insopportabile, una forza che li sostiene ad affrontare incredibili sacrifici, una determinazione a voler vivere una vita dignitosa. E nel loro peregrinare, senza rendersene conto, acquisiscono quelle che noi chiamiamo competenze trasversali. Sanno adattarsi a qualunque situazione, conoscono diverse lingue straniere, hanno una visione della vita orientata al futuro, sono pronte ad impegnarsi, ad andare a fondo, sanno cadere e rialzarsi con una grinta straordinaria, sanno affrontare i problemi che incontrano, comprendere l’animo umano. Si muovono a compassione, che è qualcosa di più dell’empatia. Hanno quelle competenze che gli head hunter ricercano nei manager. E non stupisce che, se facilitati nel loro percorso di integrazione, riescano rapidamente a costruire attività in grado di produrre e creare lavoro per sé e per altre persone. Ma l’occidente li guarda con sufficienza e irritazione, dall’interno dellabolla di saponedi uno pseudo benessere, siamo vittime dellaglobalizzazione dell’indifferenza, conl’anestesia nel cuore, per richiamare le parole di Papa Francesco. Il suo è stato un messaggio forte e severo per risvegliare la compassione delle nostre coscienze. Ma ha avuto anche parole di apertura, di fiducia e amore per tutti gli immigrati, augurando ai musulmani abbondanti frutti spirituali, in occasione dell’inizio del Ramadan. Papa Francesco li ha salutati con una dichiarazione d’amore ”O’ scià” , che sta anche perrespiro mio, fiato mio. In una società in crisi come la nostra, chissà che arrivi da Lampedusa il vento del rinnovamento. Odio e menzogna lascino il posto ad amore e verità (Francesco Bergoglio)
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