Il Coach 2.0: cocchiere multimediale

Nell’era della conoscenza e dell’informazione, Internet, la rete delle reti, ha subito un profondo cambiamento con il passaggio dalla modalità WEB alla modalità WEB 2.0. In sostanza, non si tende più a costruire nuovi software, ma si riadoperano in modo socializzante e collaborativo quelli esistenti, mentre l’aspetto tecnologico passa in secondo piano. Il web si trasforma da ambiente nel quale l’informazione viene trasmessa e fruita ad ambiente in cui la conoscenza viene creata, condivisa, modellata e ridistribuita tramite un processo continuo di contestualizzazione, de-contestualizzazione e ri-contestualizzazione dei saperi. Il paradigma WEB 2.0 infatti è scaturito non da una rivoluzione tecnologica, bensì da un’innovazione sociale. Si tratta di una nuova modalità di utilizzo della rete in cui si privilegiano le metodologie interattive anziché le tecnologie. Attraverso semplici e immediati applicativi come le piattaforme di e-learning, i blog, i wiki, i forum e il podcasting (sistema che permette di scaricare in modo automatico documenti e file, utilizzando un programma specifico e gratuito), si attivano e si abilitano le persone alla partecipazione aperta, alla condivisione di conoscenze, all’auto-espressività, all’auto-narrazione e si favorisce il sorgere di quel fenomeno sempre più ricorrente dell’apprendimento collaborativo in rete. In poche parole si abilitano le persone alla partecipazione attiva e ad essere protagonisti del proprio percorso di apprendimento e di sviluppo personale, fondamentale nella professione del coaching. Il passaggio alla modalità WEB 2.0 ha altresì modificato il contesto della formazione e dell’apprendimento. Si è passati dalla prima generazione di FAD ossia (Formazione A Distanza) come posta e telefono, alla seconda generazione dell’e-learning (apprendimento in rete), fino alla terza generazione del net learning, dove il significato di apprendimento si estende e coincide con la vita stessa. Il net learning si configura come un sistema integrato di auto-formazione, ricerca e consulenza, in cui l’obiettivo principale è quello di apprendere sempre dal continuo scambio. Per i professionisti del coaching si apre dunque un’era nuova, che impone modi diversi di concepire il lavoro, gestire i propri clienti e pensare al proprio progetto professionale. Il coaching attraverso il supporto delle tecnologie collaborative del web 2.0 può trasformare un punto debole, come quello della discontinuità o del gap spaziale, relazionale e comunicativo in un punto di forza e di innovazione. Attraverso lo scambio a distanza, in un ambiente virtuale costruito ad hoc e dotato di molteplici strumenti interattivi, sia sincroni (in cui la comunicazione avviene in tempo reale, come nel caso della chat), che asincroni (in cui la comunicazione avviene in tempi diversi, come attraverso i post lasciati su un forum o su un social network tipo Facebook), si può favorire non solo la continuità relazionale, comunicativa e collaborativa, ma anche il mantenimento dell’“attivazione” del coachee e del suo impegno in ciò che si sta facendo. Il risultato è un processo di auto-narrazione a distanza, utile sia al coachee che al coach. Quest’ultimo potrà beneficiare di conoscenze tacite, spesso cruciali e illuminanti sulla situazione del proprio coachee, abbattendo tutte quelle barriere spazio-temporali, che potrebbero contrapporsi ad un percorso intenso, efficace, fluido, continuativo. Portare le tecnologie del web 2.0 all’interno di un percorso di coaching vuol dire facilitare e potenziare il processo di responsabilizzazione del coachee e l’ottimale riuscita dell’intervento di sviluppo personale.
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