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La forza magica del Self Talk

Le 5 regole del Self Talk per un gioco vincente Qualunque sia lo sport praticato, alcuni pensieri potrebbero influenzare in maniera negativa la performance. Il Self Talk ha la capacità di fare da mediatore tra un evento e la sua reazione. Il training mentale attraverso la tecnica del Self Talk permette all’atleta di imparare a trasformare eventuali tendenze distruttive del pensiero in costruttive e a darsi la giusta carica e motivazione per raggiungere il risultato desiderato. Di frequente, soprattutto in allenamento, gli atleti utilizzano il dialogo “interno” per esercitarsi a restare concentrati. In tali situazioni, si rivolgono frasi del tipo “focalizzati su questo movimento”. Per incrementare il livello di autostima e prontezza mentale possono ricorrere invece a espressioni del tipo: “mi sento pronto”; “mi sento competitivo”. Per gestire le situazioni difficili, che il più delle volte si presentano in performance: “voglio farcela”; “voglio concentrarmi”. Le 5 regole del Self Talk per un gioco vincente: 1.Riconoscere i pensieri disfunzionali Per depotenziare i pensieri disfunzionali in allenamento e in gara bisogna prima di tutto andare alla ricerca di tutte quelle frasi negative e scoraggianti che si rivolgono tra sé e sé . 2.Trasformarli in funzionali e svuotarli dal fattore ansia Dopodiché, è necessario esercitarsi a trasformare i pensieri disfunzionali individuati in formulazioni funzionali capaci di incentivare reazioni positive a eventi negativi, prive di quell’ansia difficile da controllare. Se ci si esercita con determinazione e costanza, con il tempo sarà possibile svolgere questo esercizio in automatico. 3.Preferire istruzioni brevi Soprattutto in sport caratterizzati da precisione e tecnica funzionano meglio modalità di frasi abbreviate, senza soggetto e senza avverbi, che fanno uso della seconda persona singolare. Le parole da scegliere devono essere semplici. Due sono le tipologie di istruzioni che l’atleta può darsi: abilità specifiche e abilità generali. Le prime hanno come oggetto particolari capacità e risultano legate più che altro alla tecnica e all’esecuzione di movimenti – “guarda dritto davanti a te”, “piega il gomito”, “inchinati e carica dal basso”. Le seconde si riferiscono all’esercizio in generale – “mantieni la concentrazione”, “fai attenzione”. In sport che richiedono forza e resistenza sono più efficaci frasi incoraggianti e motivanti: “stringi i denti, sei a un passo dall’arrivo”; “ancora un’altra bracciata e lo superi”. 4.Sostituire il “devo” con il “voglio” L’espressione “devo” tende a caricare di ansia l’atleta perché in un certo senso è come se lo obbligasse ad avere successo per non deludere se stesso o qualcun altro. Meglio optare per il “voglio”: il dirci che quella cosa la vogliamo ci pone automaticamente in una posizione di comando, ci motiva ad essere determinati a gestire la situazione. 5.Eliminare la parola “non” Il cervello umano non riesce a elaborare immediatamente la negazione. Per poter negare un pensiero, la mente deve prima visualizzarlo e poi fargli una “x” sopra! Se utilizza il NON, durante il processo di identificazione, l’atleta è distratto dal processo di decodifica del pensiero. Perde tempo e aumenta la probabilità di scatenare eventuali conseguenze negative. Si tratta di un fenomeno che fa parte della quotidianità di chiunque: è capitato a tutti di dirsi “basta! Non devo più pensare a questa cosa” e poi ci viene in mente solo e soltanto quella cosa! Per essere efficace, quindi, la frase da allenare nel Self Talk deve essere completamente priva del NON: “Concentrati” è più funzionale di “Non devo distrarmi”. Come nello sport, per avere successo anche il Self Talk è una pratica che va allenata.

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