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Intervista a Sandra Di Carlo, Testimonial Business & Corporate Coaching – Il Coaching in azienda

Il messaggio da parte dell’azienda, alla persona a cui viene offerto il Coaching, è: “Sei tu come persona che mi interessi, voglio che tu ti conosca meglio, che tu acquisisca consapevolezza circa le tue potenzialità inespresse per vivere meglio sia in azienda che fuori”. Sandra Di Carlo, Psicologa del Lavoro e Coach certificata ICF, ha iniziato la sua carriera professionale come freelance occupandosi di formazione, selezione e sviluppo manageriale. Ha consolidato ed ampliato la sua esperienza all’interno di una importante azienda multinazionale lavorando nell’ambito della funzione Risorse Umane. Ha conosciuto il coaching, lo ha sperimentato come coachee e ne ha apprezzato le potenzialità a tal punto da volerne fare una professione. Sandra, qual è stata l’esperienza più significativa della tua carriera? Senza dubbio direi l’esperienza che ho maturato in Ericsson Telecomunicazioni S.p.A., un’importante azienda multinazionale operante nel settore delle telcomunicazioni. Ho lavorato nella funzione Risorse Umane per quasi tredici anni ed ogni giorno trascorso in azienda ho sempre avuto la sensazione di aver imparato qualcosa di nuovo. Importanti cambiamenti hanno caratterizzato il contesto organizzativo in questi anni, sia per ragioni interne ma soprattutto per ragioni di alta competitività del mercato esterno. Direi che proprio “cambiamento” è stata per me la parola chiave che sintetizza la mia esperienza in Ericsson e la sua ricchezza. I cambiamenti costanti, di tipo organizzativo da un lato e gestionali dall’altro, mi hanno dato una grande opportunità di crescita sia dal punto di vista umano che professionale. Ho avuto la possibilità di seguire, osservare e vivere i cambiamenti che hanno caratterizzato sia la parte hard dell’azienda, le sue regole i suoi processi, sia la parte soft, le “persone”. Nel mio ruolo di HR Business Partner, fornire supporto alle persone, sia esse Manager o Professional, ascoltarle per aiutarle a vivere in maniera consapevole e responsabile i cambiamenti, evitando di subirli, è stata per me una esperienza professionale, ma soprattutto umana, di grande valore. Che cosa significa per te fare Coaching in azienda? Per me fare Coaching in azienda significa orientare il focus su ciò che costituisce il vero ed unico patrimonio dell’azienda: le persone. Significa riconoscere a ciascun individuo il valore della propria unicità. Il messaggio da parte dell’azienda, alla persona a cui viene offerto il coaching, a mio avviso è: “Sei tu come persona che mi interessi, voglio che tu ti conosca meglio, che tu acquisisca consapevolezza circa le tue potenzialità inespresse per vivere meglio sia in azienda che fuori”. Quali sono stati i risultati più significativi ottenuti con il Coaching e dopo quanto tempo sono avvenuti? Il coaching, è stato introdotto in Ericsson Telecomunicazioni S.p.A. nell’ultimo decennio, principalmente come strumento di sviluppo manageriale. La diffusione dello strumento nel tempo è stata graduale, inizialmente a fruirne è stato solo il Top Management, successivamente si è diffuso all’interno del Middle Management per essere poi esteso anche a figure Professional (singoli che non gestiscono persone). Il coaching, utilizzato soprattutto come strumento di sviluppo della leadership, ha favorito nelle persone coinvolte l’acquisizione di consapevolezza circa le proprie potenzialità e le proprie aree di miglioramento. In quanto “vestito su misura”, ha permesso a ciascuno di identificare le proprie aree di miglioramento e su queste costruire un piano d’azione mirato, allineato con gli obiettivi personali e di performance. I risultati più significativi prodotti dal coaching, secondo la mia esperienza in azienda, sono stati: -per l’azienda: un aumento della consapevolezza del ruolo ed assunzione di responsabilità soprattutto per i neo manager o per manager con ruoli elevati e complessi; il riconoscimento delle proprie potenzialità e di quelle dei propri collaboratori; il miglioramento dei rapporti interpersonali e della comunicazione con i collaboratori e il miglioramento nella gestione delle priorità e dello stress; -per le persone: una maggiore fiducia in se stessi e nelle proprie capacità; maggiore consapevolezza dei propri punti di forza e delle proprie aree di miglioramento; maggiore capacità di ascolto di sé stessi e degli altri. Come scegliere se fare sessioni di Coaching individuali o team Coaching? La scelta tra il coaching individuale ed il team Coaching in azienda è legata agli obiettivi che si intendono perseguire. Il coaching individuale generalmente è rivolto a persone singole che occupano posizioni manageriali, e che quindi hanno la responsabilità della gestione di altre persone oppure a Professional, che svolgono attività “core” per l’azienda. Il coaching in questo caso si focalizza sull’individuo per potenziare la capacità di leadership al fine di migliorare le performance individuali e del gruppo di riferimento. Il team coaching si focalizza invece sul gruppo e viene utilizzato laddove c’è la necessità di far convergere la squadra su un obiettivo comune, in tempi rapidi (es. Team di Progetto). Il percorso di team coaching consente di guidare il team nel passaggio da una visione dei singoli membri, centrata sulle proprie competenze e modi di pensare, ad una visione globale di sviluppo delle competenze utili al gruppo, quali ad esempio la capacità di ascolto reciproco, la capacità di creare rapporti interpersonali armonici e di definire regole e ruoli. Come viene percepito in azienda il Coaching rispetto alla formazione tradizionale? Il coaching, rispetto alla formazione tradizionale, viene percepito come uno strumento innovativo e decisamente più efficace. L’efficacia viene misurata dai coachee considerando vari elementi, tra cui vale la pena di menzionarne due: a) l’approccio personalizzato caratterizzato da una relazione duale: il Coach (il professionista) e il Coachee (il cliente). Il Coachee, viene valorizzato nella sua unicità, è al centro della relazione e può fruire del supporto del Coach, che in quanto professionista, lo affiancherà nel proprio percorso di sviluppo e di consapevolezza attraverso l’uso di domande volte ad allargare il proprio punto di vista rispetto ad un obiettivo che lui stesso ha identificato e vuole raggiungere. b) la concretezza e la durata nel tempo. Il coaching in azienda si focalizza su obiettivi specifici che vengono identificati e concordati con il coachee. La scelta libera del coachee di identificare su cosa investire le proprie energie lo rende proattivo e motivato all’azione. Il percorso di coaching non crea una relazione di dipendenza ed ha una durata limitata nel tempo: es. due incontri al mese, della durata di 2 ore circa, per 6 -10 mesi massimo. Come acquistare il servizio di Coaching in azienda? L’acquisto del servizio di coaching per l’azienda non è semplice. Sappiamo che in Italia la professione di Coach è in forte espansione da alcuni anni, ma ad oggi non esiste un riconoscimento legislativo della professione, non esistono cioè percorsi o scuole “istituzionali” e riconosciute dallo Stato, che portino al titolo formale di Coach. L’offerta è variegata e a volte confusa, spesso i contenuti sono lasciati alla singola iniziativa di professionisti. In questo scenario, l’unica garanzia per l’acquisto di un servizio di coaching qualificato è data dalla scelta di società riconosciute e accreditate sul mercato che si avvalgono di professionisti seri e certificati dagli enti internazionali esistenti come l’ICF (Internationa Coaching Federation) Come si può diffondere la cultura del Coaching in azienda? Una strada credo sia quella di offrire un percorso di coaching a chi opera all’interno della funzione Risorse Umane. La possibilità di sperimentare il coaching da parte di chi costituisce un importante agente di cambiamento in azienda è una grossa opportunità per promuovere un nuovo approccio e un nuovo modo di relazionarsi in azienda. Parallelamente è opportuno coinvolgere la popolazione manageriale, altro importante agente di cambiamento. L’efficacia aumenta laddove l’approccio è top down, si parte dal Top Managemnt per coinvolgere poi il Middle Management. Le proposte possono essere percorsi di coaching individuali abbinati a percorsi formativi in cui si promuove l’approccio del “manager come coach”. Altra possibilità, ritengo possa essere quella della “testimonianza”, che consiste nel far raccontare l’esperienza fatta direttamente da chi l’ha vissuta e cioè dai “coachee”. Quale scenario si prospetta per il Coaching nelle aziende da qui a 5 anni? Ad oggi ritengo che il coaching sia conosciuto ed apprezzato soprattutto nelle grandi aziende e che venga utilizzato prevalentemente come strumento di sviluppo della leadership. Il mio auspicio è che da qui a cinque anni anche le medie e le piccole realtà imprenditoriali, di cui peraltro è composto il nostro mercato di riferimento, possano scoprire le potenzialità ed i benefici del coaching. Mi auguro inoltre, che si possano apprezzare nel tempo le più ampie potenzialità dello strumento e che oltre ad interessare le figure manageriali per favorire lo sviluppo della leadership, possa essere offerto a tutte le persone che lavorano in azienda, non solo per aumentare le performance ma per promuovere il benessere delle persone, nel contesto lavorativo e nella vita personale. *Condividi su facebook con un tuo commento cliccando su “Mi piace”.|||

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