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Emozionarsi ricordando attraverso i cinque sensi: gusto, olfatto e udito (seconda parte)

I sensi, antenne potenti persistenti e fedeli per ricordare il passato e tracciare le vie del futuro. Il gusto, l’olfatto e l’udito sono i sensi più legati alla memoria ma al contempo più difficilmente descrivibili, quasi avvolti in un’aurea mistica. I sapori e i profumi che si emanano nella mente, sono capaci di rievocare mondi creduti perduti, che per effetto domino recano con sé altri particolari ai quali non abbiamo mai prestato attenzione. E questa tesi è avvalorata soprattutto da alcuni letterati attenti a questa dinamica come Baudelaire (i profumi) e Proust (il ricordo tout court). Il classico brano proustiano ci viene in aiuto con la sua cristallina e profonda considerazione:“E ad un tratto il ricordo m’è apparso. Quel sapore era quello del pezzetto di maddalena che la domenica mattina a Combray (giacché quel giorno non uscivo prima della messa), quando andavo a salutarla nella sua camera, la zia Léonie mi offriva dopo averlo bagnato nel suo infuso di tè o di tiglio […] Ma quando niente sussiste d’un passato antico, dopo la morte degli esseri, dopo la distruzione delle cose, soli, più tenui ma più vividi, più immateriali, più persistenti, più fedeli, l’odore e il sapore, lungo tempo ancora perdurano, come delle anime, a ricordare, ad attendere, a sperare, sopra la rovina di tutto il resto, portando sulla sua stilla quasi impalpabile, senza vacillare, l’immenso edificio del ricordo”[AR, pp. 36-37]. L’udito risulta uno tra i sensi più prossimo al tempo perché in esso ritroviamo quella flessibilità adeguata al mutare delle cose nel mondo ben lontana dalla geometrizzazione e dalla fisicità dello spazio. La scrittrice Zambrano ritiene che ogni parola pronunciata o ogni suono appartengano per sempre all’armonia dell’universo. Nel cervello il lobo della memoria appare connesso a zone adibite all’affettività, tipica di aspetti uditivi, ma anche di gusto e olfatto come ben rileva lo psicologo Ekman nel suo studio sulle bugie. E se dovessimo definire cosa intendiamo in questa sede per sesto senso, si affermerebbe che questo è rappresentato dal cuore, capace di integrare le sensazioni del mondo esterno come occasioni per emozionarci attraverso il ricordo, vera roccaforte del nostro vissuto e fonte inesauribile di significato. Sappiamo benissimo come ascoltare brani canori a noi cari legati ad una nostra particolare condizione esistenziale o epoca della nostra vita ci reca una forte emozione, quasi come queste canzoni fossero vere e proprie colonne sonore della propria esistenza. Per concludere, rievocare frammenti del passato diventa importante ai fini della vita presente, capace di trovare forza nell’àncora del passato per saper affrontare il futuro, ricco di sogni.

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