Cambiare lavoro investendo su se stessi

Se puoi sognarlo, puoi farlo (Walt Disney) La ricerca di un nuovo lavoro può diventare un momento di enorme stress che spesso trascina le persone in un loop. Diventa, quindi, difficile mantenere la lucidità mentale necessaria a definire una soluzione ideale e una strategia efficace. Il coaching è a mio avviso una risorsa straordinaria per sbloccare queste fasi investendo su sé stessi. In che modo agisce un career coach? Innanzitutto è opportuno fare largo alla possibilità che un nuovo cambiamento potrebbe apportare maggiori soddisfazioni: lasciamo che il pensiero di trovare una soluzione ideale inizi a sedimentarsi nella mente, e troviamo una cosiddetta àncora emozionale. Notiamo come cambiano le sensazioni nel corpo, nel viso, quando ci ricolleghiamo a un momento di successo. Accanto a questo, l’accettazione della congiuntura in cui ci troviamo inizia a sciogliere la resistenza, e il momento in cui viviamo diventa l’anticipazione di quello che sta arrivando. Ragioniamo sul risultato: quale sarà l’impatto legato al raggiungimento di un nuovo traguardo professionale? In che modo migliorerà la nostra vita? Riconosciamo tutte le volte in cui abbiamo promosso un cambiamento che con il senno di poi si è rivelato un miglioramento. Quali sono gli aspetti che ci gratificano allo stato attuale? La salute, l’amore, la famiglia, facciamo un elenco dettagliato. Prepararsi al cambiamento forti della consapevolezza delle aree di soddisfazione conferisce un maggiore senso di protezione e certezza. In questa fase di bilico è importante riagganciarsi al senso di stabilità interiore: noi non siamo il nostro lavoro, siamo persone con valori e risorse, competenze affinate con gli anni. Siamo anche nuove potenzialità che con gli anni abbiamo scoperto di avere. La fiducia in sé stessi e la consapevolezza del proprio valore sono risorse a cui si dovrà costantemente fare appello. In un percorso di coaching ripercorriamo chi siamo, cosa manca per essere la persona che vogliamo diventare. Quando saremo in uno scenario ideale cosa ci sarà di diverso in noi? Cerchiamo di essere quanto più specifici possibile e di lasciare affiorare le sensazioni. È necessario trovare lo spazio interiore per permettere ai desideri di diventare vividi e reali. Se sappiamo che vogliamo cambiare tipo di lavoro, ad esempio decidendo di avviare un nostro progetto imprenditoriale, ma non sappiamo bene da dove partire, riflettiamo su come potremmo “fare la differenza” nel mondo, prima di concentrarci su una professionalità specifica. I valori in cui crediamo sono il carburante, mentre la “nobile causa”, il beneficio universale, è la direzione della scelta, che comporta allinearsi alla propria vision. Quali sono le nostre capacità? Cosa ci viene più facile e naturale? In cosa riceviamo maggiore soddisfazione? Quali altri talenti abbiamo che potremmo iniziare ad allenare? Quali sono i nostri valori professionali? Qual’è la vera motivazione, ossia la nostra spinta all’azione? Domandiamolo anche alle persone con cui abbiamo a che fare, raccogliamo feedback esterni da amici, familiari, colleghi. Quando io ho raccolto i miei, spronata dal mio career coach, non potevo credere a quanto gli altri vedessero aspetti di me che io non vedevo, e ho raccolto elementi molto utili. Dopo aver lavorato a fondo su questi punti diamo vita ad un piano di azione mirato a lungo termine, e da lì riconosciamo i passi concreti da affrontare. Domandiamoci se i comportamenti che metteremo in campo saranno sufficienti, o se dobbiamo tenere conto di altre variabili. Diamoci dei tempi precisi, valutiamo le criticità e le opzioni. A quali risorse interne ed esterne faremo appello per affrontare dei momenti di incertezza? Qual è il gancio a cui ci ricollegheremo per rimanere adrenalinici e concentrati sul presente? Tutti questi step, ed altri molti ancora vengono affrontati in un percorso career coaching, dove la ricerca del lavoro è intrinsecamente legata alla riscoperta delle potenzialità di un individuo e alla sua trasformazione personale.
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