Apprezzare le differenze

Think different: ascoltare, accogliere, comprendere, per saper scegliere Il concetto di differenza, di “diverso” e le sue connotazioni hanno radici profonde nell’evoluzione culturale dell’uomo. Si ricordano lotte storiche volte a sconfiggere il significato più arido e meno nobile del termine. L’umanità ha pagato a proprie spese le Conseguenze derivate dalla volontà di rendere giustizia al termine uguaglianza. Dall’epoca Hitleriana, all’epoca di M.L.King, a quella di Mandela, arrivando ad oggi, nel giorno contemporaneo, assistiamo ad avvenimenti espliciti e non, che rivendicano la necessità di eliminare l’accezione negativa e dispregiativa legata al termine “diverso”. È’ affascinante come questa parola acquisti preziosità, lucentezza e lungimiranza quando ci immergiamo nel mondo del coaching: le differenze sono ciò che ci rendono esseri irripetibili ed è’ proprio questa unicità che ci fa percepire la realtà differentemente, l’uno dall’altro. Può accadere che due persone stiano osservando la stessa cosa ma abbiamo due visioni differenti? Accade quasi sempre, e quasi sempre, hanno ragione entrambe. Ognuno osserva attraverso la propria lente esperenziale ciò che ha di fronte: accogliere la possibilità che l’altro può avere una visione differente dalla nostra ci permetterà di percepire il significato più profondo del termine COMPRENSIONE. Questa parola, così liberatoria e al contempo così complicata da interiorizzare ha in sé una tra le più grandi forme di autonomia. Si comprende, ci rende autonomi e consapevoli delle nostre scelte. Non saremo più vittime di pensieri dicotomici del tipo “o /o”, che escludono anziché sinergizzare visioni più ampie e aperte, saremo persone capaci di accettare e comprendere anche ciò che si trova al di fuori della nostra sfera d’influenza, traendo stimoli nuovi e nuove consapevolezza da tale fatto. Tentare di comprendere l’altro, così come qualunque evento fuori dalla nostra sfera di controllo predispone ad una forma mentis ricca di risorse: la mentalità dell’ACCOGLIENZA. Quando un qualcosa, che sia un evento o un pensiero, viene accolto attraverso un atto volontario e propositivo, esso ci regala nuova aria psicologica, ci predispone verso l’ apertura, ci libera dallo schiavismo delle reticenze e dei pregiudizi. Accogliere e comprendere non significa snaturalizzare se stessi o il proprio autentico credo, bensì considerare possibilities ed in piena libertà valutare se farle proprie o meno. Attraverso l’accoglimento ci viene dato l’immenso dono della scelta, e la capacità di valutare ciò da cui desideriamo essere permeati o meno: sarà breve il passo successivo che ci permetterà di scoprire quanto valore aggiunto ci può regalare l’ascolto attivo di visioni differenti e divergenti dalla nostra. Accogliere il diverso è esporre la nostra personalità a nuove e vitali energie, è regalarsi opportunità di accrescimento , è lanciare i dadi su domande insolite e concedersi il lusso di sorprendersi delle tante risposte. Apprezzare il valore di imbattersi con il cuore degli altri, con le menti degli altri ed i loro mondi, equivale ad accrescere la propria autonomia, la propria indipendenza e interdipendenza. La persona efficace non rinnega il diverso, in qualunque accezione del termine venga inteso, ma anzi lo esalta e ricerca affinché da esso possa trarne confronto e motivo di crescita. Citando uno slogan ricorrente “think different” il pensiero si pervade di lucentezza e vastità al punto da regalare ancora spazi di privata riflessione su quale sia veramente il significato più genuino e costruttivo del termine “diverso”. Pensare differente può significare offrire il nostro miglior contributo a progetti che ancora dobbiamo realizzare. Apprezzare le differenze è apprezzare la nostra unicità. Riflettendo su ciò, andremo lontano, verso realtà infinite che non prevedranno limiti culturali o pregiudizi valoriali, ma li valicheranno, per giungere a visioni proprie e autonome, costruite su fondamenti di libera arbitrarietà.
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