Un salto verso leccellenza – Gli effetti trasformativi di un corso di Coaching

Decido di intraprendere un corso per diventare coach e fin da subito mi propongo di applicare tutto quello che avrei imparato al mio rientro al lavoro… Dopo circa tre mesi… È Coaching: funziona? Il coaching è entrato nella mia vita con semplicità e leggerezza. Mi è capitato di sfogliare una rivista nella quale veniva presentata questa nuova metodologia di miglioramento rivolta alla persona e applicata a tutti i settori della vita. Inevitabile la mia curiosità iniziale. Leggo forsennatamente l’articolo e intervistano una coach tra le pioniere italiane di questa professione. Resto affascinata dal suo intervento e decido di approfondire l’argomento. Mi occupo da circa otto anni della gestione operativa di un team di circa venti-trenta persone: un lavoro gratificante e al tempo stesso impegnativo ed interessante. Sento che nel mio lavoro è ormai giunto il momento di un “salto verso l’eccellenza”, una vera trasformazione che duri nel tempo e che comporti un cambiamento del mio approccio metodologico. Spinta da questo grande desiderio, decido di intraprendere un corso per diventare coach e fin da subito mi propongo di applicare tutto quello che avrei imparato al mio rientro al lavoro. Niente di più facile: il Coaching del resto è concretezza. Dopo circa tre mesi ecco i primi grandi risultati. Gli effetti più immediati li ho ottenuti nelle campo delle relazioni interpersonali e lavorative, approfondendo la mia consapevolezza sull’empatia, sull’ascolto attivo, sulla presenza, sul feedback, tutto accompagnato da un’incredibile percezione di assenza di giudizio. Come conseguenza, al lavoro, le persone con le quali interagivo quotidianamente, mi hanno sentita più vicina, più presente e coinvolta. L’atteggiamento del team è cambiato. Sono cambiata io ed è cambiato il mio ambiente. Le riunioni sono diventate occasione di brainstorming preziosissimo: quando non ci si sente più giudicati, le idee fioccano. Nel caso degli obiettivi, che spesso vengono percepiti come “imposti” dal vertice aziendale, cerco di condividere, di esprimere le motivazioni alla base di queste decisioni. Il gruppo è più consapevole e quindi più responsabile. Il clima all’interno del team è ora più disteso, di collaborazione, proficuo. Un altro importante risultato l’ho ottenuto lavorando sui feedback e nel saperli offrire. Ad esempio, nel caso di obiettivi non raggiunti, cerchiamo insieme di analizzare le cause e le dinamiche determinanti, mettendo in atto un correttivo specifico senza soffermarci sul biasimo o cercando il “colpevole”. Il coaching mi ha permesso di conoscermi meglio e di saper esattamente quali sono i miei punti di forza e quelli da migliorare. Mi ha reso più consapevole e responsabile verso i risultati che voglio veramente raggiungere. Tutto ciò mi sta dando un vantaggio competitivo, che ha sempre più rilievo nello scenario mutevole nel mondo del lavoro attuale. È coaching: funziona
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