Perché arrendersi?

“Nessun problema può essere risolto dallo stesso livello di coscienza che l’ha creato” (Einstein) Vedere le opportunità nascoste nelle sfide.NelRegno di Oz, la Strega scrive a Dorothy un messaggio di fumo volando nel cielo con la sua scopa magica. Il messaggio intimorisce la bambina, ma allo stesso tempo la incoraggia all’azione, tanto che alla fine ha la meglio sulla Strega. Dorothy, in missione insieme al suo cane Totò, vuole tornare a casa sana e salva. Ci riesce, dopo aver imparato a decidere, permettendo agli altri di aiutarla, lasciando che la strada dorata la guidi e integrandosi con la sua ombra, trasformando se stessa ed i suoi compagni di avventura. Tutto ciò perché ha fatto esattamente ciò che la Strega le ha chiesto, ma non nel modo inteso dal personaggio cattivo. Qual’era il messaggio? Quello che chissà quante volte abbiamo sentito, ma abbiamo sempre ignorato per paura: “Arrenditi, Dorothy!”. E non nel senso di “lasciar perdere” o di “gettare la spugna”, e neppure del “cedere il comando”. La persona veramente capace di resa totale è quella cherinuncia al controllo per scoprire il proprio potere. Rinunciare al controllo Ci gratificano se produciamo velocemente, risolviamo problemi e controlliamo l’ignoto. Al lavoro ci compensano con denaro e promozioni; oppure ci stimano e il nostro ego è soffocato dallo sforzo di piacere a tutti. Poi, i premi non sono mai abbastanza, spesso non sono nemmeno reali in quanto richiedono pesanti compromessi con noi stessi. Le illusioni che chiamiamo soddisfazioni pretendono repliche continue per fare rivivere la percezione di appagamento. È ironico il fatto che non comprendiamo al volo la nostra resa – nella sua accezione negativa – ogni volta che rifiutiamo di rallentare di fronte al dominio del falso agire. Cioè evitiamo di lottare per essere come desideriamo. Quanto spesso vediamo persone che manipolano altri individui e situazioni per ottenere ciò che vogliono? Lo sforzo attuato per esercitare il controllo è l’anima dello stress, quello che esaurisce energie, salute e qualità della vita. Ciò non significa che essere noi stessi richieda di star lì a meditare tutto il giorno. L’azione è necessaria, ma la frenesia che ci prende in consegna appena apriamo gli occhi al mattino e ci abbandona esausti alla sera quando ci infiliamo di nuovo nel letto, è diventata la norma di ogni giorno, e non è per niente normale. Certo, sembra sempre di correre da qualche parte, mentre ciò che si guadagna è solo stanchezza. Una delle idee più surreali, ad esempio, è che le persone possano gestire il tempo. Dov’è il tempo? Come si fa a gestire qualcosa di inconsistente? Il concetto del tempo esiste soltanto perché ci siamo messi d’accordo sul suo significato. Come va la gestione degli altri (collaboratori, figli, parenti, colleghi)? Quanto ritenete di riuscire nell’impresa? Le persone non amano essere “gestite”, né “controllate”: vogliono solo essere apprezzate, viste, considerate, impegnate, amate. Una migliore qualità di vita può andare a braccetto con i risultati che ci chiedono di raggiungere – da qui la promessa della resa. Chi è capace di lasciarsi andare? Arrendersi è un po’ come seguire la strada dorata di Dorothy. E’permettere ciò che è per sostenere ciò che siamo. Tutte le strade portano al successo, la domanda giusta è: “Come vuoi raggiungere il tuo obiettivo? Per la strada difficile o per quella facile?” 5 consigli:
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