Mostrare quanto sia bello il pianeta: Intervista al fotografo David Kooijman

Come trasformare una passione in una professione, sviluppare i talenti e lasciare che l’intuizione guidi verso la realizzazione. David Kooijman è un fotografo olandese di Delft, la città del pittore Johannes Vermeer. Vive in Italia da 16 anni e da qualche anno ha anche una base a Città del Capo. I suoi scatti mostrano la natura in tutta la sua grandezza e le sue fotografie, parlano alle emozioni di chi le guarda. Dal 4 al 21 Novembre, alcuni dei suoi lavori fotografici sono in esposizione nel palazzo del Broletto, nel centro storico di Novara, presso gli spazi di ‘Broletto Food&Drink’. David, che cosa ti ha avvicinato alla fotografia e alla natura? Fin da piccolo disegnavo, soprattutto animali. Intorno ai 12 anni i miei genitori mi hanno regalato una macchina fotografica: era una macchina semplice, senza zoom, ma io ero al settimo cielo! Insieme alla macchina, per poterla subito provare, mi hanno regalato anche due biglietti per lo zoo di Rotterdam. Ci sono andato con un amico e insieme abbiamo girato tutto lo zoo alla ricerca dello scatto migliore. Avevo un rullino solo e prima di scattare una foto dovevo pensare a quello che stavo facendo. Quello era un vantaggio del rullino fotografico: ero obbligato a riflettere prima di scattare una foto e così imparavo. Il mio amore per la fotografia è cresciuto e si è sviluppato negli anni: scattavo foto durante i viaggi, ma niente di più. Qualche anno fa ho frequentato un corso di fotografia e ho compreso che la mia passione aveva bisogno di essere ascoltata. La fotografia mi aveva … atteso abbastanza, ora era tempo di agire. Ho compreso che volevo creare i miei scatti attraverso l’unicità del mio sguardo, volevo sviluppare i miei talenti e lasciare che la mia intuizione mi guidasse verso la mia personalissima strada. Grazie infatti alle tecniche di post-processing che io amo utilizzare, la foto ‘prende vita’, i colori si animano, la natura torna a pulsare. La natura mi ha avvicinato alla fotografia: i paesaggi infiniti, la luce, gli animali selvatici catturano il mio sguardo e ogni volta vorrei portare a casa l’emozione che provo. La fotografia mi consente di far durare la magia di quel momento, con i miei scatti posso fermare il tempo e condividere quell’attimo attraverso le mie foto. Come si trasforma la passione per la fotografia in una professione? Ho sempre portato dentro di me il desiderio di essere un fotografo professionista, ma per tanto tempo non gli ho dato ascolto. Negli anni, mentre in me cresceva la passione per la fotografia, ho lavorato sulle mie convinzioni e ho compreso di possedere tutto ciò che mi serve per rendere il mio hobby una professione. E’ stata una scelta, una scelta consapevole: quella di ‘essere’ un fotografo. Questo è stato il primo passo. Ho dato valore ai miei talenti e ho deciso di fare ciò che davvero mi appassiona, un’attività che sia in linea con i miei valori. Ho ascoltato il mio desiderio di trascorrere più tempo nella natura e di mostrare agli altri la bellezza e la grandiosità degli straordinari paesaggi che rendono il nostro pianeta un paradiso. Posso fare tutto questo attraverso i miei scatti. In compagnia della mia macchina fotografica, vivo nel momento, sono centrato e pienamente me stesso. Una volta presa la decisione di diventare fotografo, ho mosso un passo dopo l’altro e ho agito concretamente per realizzare il mio progetto. Allora è nato il mio sito web per far conoscere le mie foto e raccontare la mia storia, mentre cominciavo ad esporre i miei scatti attraverso piccole mostre fotografiche. Le reazioni sono state subito positive, e questo mi ha rafforzato nel sostenere la mia crescita professionale. Ho continuato la mia formazione seguendo numerosi webinar e confrontandomi con diversi fotografi internazionali. Questo mi ha aiutato molto ad affinare la mia tecnica, sia nel realizzare i miei scatti, che nel post processing. La mia formazione di ingegnere (sono ingegnere aeronautico) mi ha supportato nell’utilizzo e nello sviluppo dei processi elaborativi, tanto che ora sono diventato un esperto di specifici programmi di post processing. Oggi scatto le mie foto in modo diverso: aspetto la luce migliore, penso a cosa voglio realizzare nel post processing, immagino l’emozione che voglio comunicare con l’immagine che sto realizzando. Voglio che la foto che sto scattando sia memorabile, esattamente come il momento che sto vivendo, come il panorama che sto ammirando. Guardo indietro, anche di pochi anni, e posso vedere i grandi progressi che ho compiuto: la mia convinzione di aver preso la strada giusta ha sostenuto lo sviluppo delle mie capacità e viceversa. I dubbi ci sono stati, ma lo stupore di quello che ho realizzato in breve tempo è più grande di ogni dubbio! Sono curioso di vedere cosa mi porterà il futuro, anche se ora so che sono io il creatore della mia vita e che il futuro mi porterà ciò che io costruirò per me. Cosa vuoi raccontare attraverso i tuoi scatti? Voglio mostrare quanto sia bello il nostro Pianeta! Se ci fermiamo un momento a guardare, comprendiamo che ci sono luoghi bellissimi da ammirare e di cui godere, anche molto vicino a noi, a casa nostra. Ho la sensazione che tante persone vadano troppo di fretta, che non trovino più il tempo per ammirare un bel paesaggio o il sole che tramonta. Con le mie foto intendo trasmettere l’emozione che sento quando ammiro la bellezza di un panorama, le luci di un’alba delicata o la perfezione di un animale nel suo ambiente naturale. Vorrei che tutti sappiano che c’è tanta bellezza nella natura, e che questa bellezza è un nostro tesoro e va salvaguardata. Per quanto possa essere bella una foto, è necessario ricordare che lo spettacolo vero, quello della natura, è mille volte più emozionante! Ora sto lavorando a diversi progetti: la programmazione di viaggi fotografici in Europa e Africa, durante i quali accompagno i partecipanti e conduco i miei workshops. Le perone si avvicinano così alla fotografia e alla natura, possono vedere con i propri occhi gli incredibili paesaggi dell’Africa del Sud e catturarli in uno scatto. Sono viaggi nella natura per ammirarne la bellezza e diventare fotografi migliori. Il mio obiettivo è quello di ispirare le persone che seguono i miei workshops affinché si sentano più in sintonia con la Terra, con il magnifico mondo degli animali e nella Natura, grazie anche alla mia attività. Che significato ha per te raggiungere questo obiettivo? Ottenere questo risultato significa per me avere nelle mie mani la regia della mia vita, fare qualcosa che sia in linea con i miei valori e poter rendere un servizio agli altri. Mi consente di viaggiare e vedere i luoghi più belli della Terra e di contribuire a rendere le persone più coscienti del legame forte che abbiamo con la natura: siamo parte di una magnifica Creazione e, in Essa, noi siamo creatori delle nostre vite. So che sto andando nella giusta direzione, lo sento. Quando scatto le foto, mi sento in pace con me stesso. Sento che il mondo intorno a me sparisce, entro in un flusso e dimentico il tempo. Questo è il segnale più importante. Poi ci sono segnali esterni, che mi portano gioia: la vendita delle mie stampe, la qualità delle mie foto che continua a crescere, confermata dai continui apprezzamenti del mio pubblico. Che cosa ti guida in questo processo di evoluzione professionale e personale? Risponderei con una citazione di Nelson Mandela, che ha ispirato il mio cammino: “La nostra paura più profonda non è di essere inadeguati. La nostra paura più profondo è di essere potenti oltre ogni limite. E’ la nostra luce, non la nostra ombra, a spaventarci di più. Ci domandiamo: Chi sono io per essere brillante, pieno di talento, favoloso? In realtà chi sei tu per NON esserlo? Siamo figli di Dio. Il nostro giocare in piccolo, non serve al mondo. Non c’è nulla di illuminato nello sminuire se stessi cosicché gli altri non si sentono insicuri intorno a noi. Siamo tutti nati per risplendere, come fanno i bambini. Siamo nati per rendere manifesta la gloria di Dio che è dentro di noi. Nono solo in alcuni di noi: è in ognuno di noi. E quando permettiamo alla nostra luce di risplendere, inconsapevolmente diamo agli altri la possibilità di fare lo stesso. E quando ci liberiamo dalle nostre paure, la nostra presenza automaticamente libera gli altri.” www.davidkooijman.photography/|||
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