Lautenticità nel parlare con gli altri

Essere unici per offrire agli altri ciò che nessun’altro potrà dare allo stesso modo Come coach, professionisti o collaboratori di un’azienda possiamo trovarci a comunicare con più di un interlocutore alla volta. Lo facciamo con lo stile che abbiamo, creato dalle nostre esperienze e dalle regole che abbiamo scelto per noi stessi nel comunicare. Sappiamo che cosa funziona, che cosa potrebbe funzionare meglio e ci comportiamo di conseguenza per ottenere il migliore dei risultati. In breve, facciamo ciò che sappiamo fare avendo sviluppato competenze e conoscenze. Sicuramente le nostre esperienze ci hanno insegnato molte cose che, prendendoci il tempo per rileggerle e per ascoltarci, potrebbero suggerirci dei modi per essere sempre più efficaci. Nei momenti in cui parliamo con gli altri, comunicando delle informazioni o quando ci troviamo a fare delle presentazioni ad un gruppo, siamo così bravi a prepararci sui contenuti tanto che questo aspetto sembra essere il più importante e forse l’unico, per essere efficaci e quindi riconosciuti come “competenti” dagli altri. E’ davvero così? Dall’esperienza che ciascuno di noi ha, chiediamoci, quante sono quelle presentazioni che posso ricordare perché hanno avuto un grande impatto su di me? In che modo vorrei che mi fossero date queste informazioni? Che cos’altro potrebbe arricchire ciò che sto ascoltando? Nel comunicare di fronte ad un pubblico, non è importante quanto grande esso sia, ho ascoltato alcune persone dire: “quando tocca a me parlare è come se avessi un nodo in gola e mi sento impacciato … i pensieri sembrano offuscarsi e dimentico tante delle cose che avevo in mente di dire … mi servirebbe lucidità e sicurezza nel parlare di fronte ad un pubblico”. Altre invece parlano della loro esperienza come comunicatori: “di fronte ad un pubblico provo carica ed energia che vorrei trasmettere a tutte le persone e mi piacerebbe mantenere quella naturalezza che ho in altri momenti della mia vita … ”. Le tecniche per parlare in pubblico possono essere apprese in tempi rapidi e forniscono, a mio avviso, un’ottima base per poter comunicare in modo efficace. Alcune attenzioni legate allo stare di fronte agli altri e con gli altri, alla costruzione della propria presentazione, alla lettura di ciò che sta accadendo in quello specifico momento in cui si è con un gruppo, costituiscono quegli aspetti fondamentali per essere un bravo comunicatore. Il passo ulteriore è portare se stessi in ciò che si sta dicendo e far vivere agli altri delle emozioni creando degli stimoli attrattivi e nei quali, ciascuna persona, può trovare qualcosa che riconosce per se stessa. E’ qui che diventa determinante la nostra esperienza per esprimere quell’autenticità che arricchisce, in ogni momento, la nostra comunicazione e rappresenta quel passaggio fondamentale dall’essere un buon comunicatore all’essere un eccellente oratore. Dunque: che cosa succederebbe se tutto ciò che sappiamo diventasse un potente alleato per comunicare efficacemente con gli altri? La nostra autenticità ci porta ad essere unici, a riflettere su quelle cose che solo noi, come singoli individui, possiamo offrire agli altri e che nessun’altro potrà dare allo stesso modo. In questo, il nostro modo di essere può diventare un “alleato” col quale poter interagire ogni volta che vogliamo e dal quale poter prendere il meglio di noi stessi per comunicare, in modo sempre più coinvolgente, la nostra esperienza agli altri. Che significato possiamo dare alla parola autenticità? Se dicessimo “sono autentico” da che cosa potremmo riconoscere questa autenticità? Ciascuno di noi attribuisce a questa parola un proprio significato, richiamando magari delle esperienze nelle quali riconosce di aver espresso questa caratteristica o, ancora, presentando una sintesi di ciò che crede sia vero per esprimerla o altre definizioni legate a ciò che si fa o si può fare per esserlo. Molte parole che probabilmente riconducono all’essere se stessi mentre si agisce, al di la di ciò che vogliamo essere o crediamo di essere in un dato momento. E allora, quali elementi possono portarci ad essere noi stessi? E se fossimo davvero noi stessi nei momenti in cui ci troviamo a parlare con delle altre persone, come sarebbe la nostra comunicazione? Considerare quegli aspetti che possono fare la differenza, quelle semplici attenzioni che valorizzano il proprio stile comunicativo ed esaltano l’unicità di ciascuna persona, fanno sì che una presentazione possa ispirare gli altri avendo con sé quelle caratteristiche che, colui che parla, ha saputo riconoscere, valorizzare e condividere con gli altri. Per fare questo occorre un allenamento e ancor prima un piano che abbia chiari passi da seguire, che permetta di fare esperienza di questo modo di comunicare e che muova davvero ciascuna persona ad essere se stessa mentre comunica agli altri. Comunicare in modo autentico offrendo il meglio di se stessi, contribuisce a creare una relazione efficace e duratura con gli interlocutori … il bello è che ogni momento in cui si parla con qualcuno può essere un’occasione per fare esercizio. (Nella foto: Colin Firth nel film “Il discorso del re”)
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