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Il viaggio dell’eroe – Un percorso alla scoperta di se stessi verso un grande cambiamento!

In pochi hanno la fortuna di nascere eroi o di crescere avendo a portata di mano le possibilità e le opportunità per ottenere il successo. Molto spesso occorre costruirselo e conquistarlo. In questi casi la strada è lunga, il percorso è accidentato, pieno di ostacoli e di prove da superare, come in una corsa campestre. Si tratta di un viaggio avventuroso che soltanto alla fine porterà alla conquista di un tesoro, al raggiungimento di una meta, al successo o ad una nuova consapevolezza e conoscenza di sé. Il viaggio metaforico dell’Eroe è un percorso alla scoperta di se stessi in un momento cruciale della vita in cui si è chiamati ad affrontare un grande cambiamento. Un cammino che, attraverso l’evoluzione interiore, ci porta ad affrontare le difficoltà della vita anziché sfuggire dalle proprie responsabilità, imparando a riconoscere il nostro valore e a cogliere le opportunità che essa ci offre, raggiungendo i nostri obiettivi. Un approccio quello descritto che si presta perfettamente ad essere sviluppato e proposto con la metodologia del coaching. Ci sono tutti i presupporti necessari: • Lasfida, un grande cambiamento professionale e/o personale. • L’obiettivodi miglioramento, il focus o la posta in gioco. • Lascopertadelle proprie risorse e capacità. • Laconoscenzadi se stessi e delle proprie potenzialità. • Unanuovaconsapevolezza. • L’individuazione degliostacolie dellelevedi superamento. •Nuovi comportamentipiùfunzionalial raggiungimento dell’obiettivo. Lungo tutto il percorso il coach affianca, sostiene, facilita e favorisce il cambiamento, entrando ed uscendo dal gioco della metafora con la quale è possibile stimolare l’attivazione delle risorse creative del coachee. Tirar fuori tali risorse, enfatizzare le proprie capacità e le potenzialità di fronte agli ostacoli e alle difficoltà, portando all’azione è l’essenza della metodologia del coaching. Il coach dovrà essere particolarmente abile a rendere chiara e viva l’ambientazione, (storica, mitologica o contemporanea che sia), in cui l’eroe opera ed agisce. Le emozioni, i pensieri e le riflessioni che saranno generate nella metafora dovranno essere riportate nel contesto di riferimento (professionale e/o personale) del coachee, affinché diventino azioni e comportamenti da tradurre in pratica. Il viaggio dell’eroe può essere sia un percorso individuale che un cammino da compiere in gruppo dove il tema centrale della storia, l’obiettivo da raggiungere e lo scenario di riferimento, siano assegnati ad un gruppo di persone all’interno di un team di lavoro oppure comuni ad una classe di giovani studenti che condividono il medesimo percorso scolastico e formativo. La struttura del viaggio, nelle sue diverse fasi, nelle prove da sostenere e nei personaggi che si susseguono, si presta perfettamente al coinvolgimento dei partecipanti in attività di gruppo di natura prevalentemente esperienziale e creativa. In tale ambientazione si potranno evidenziare particolari e significative dinamiche relazionali su cui soffermarsi ampiamente nei momenti di debrifing. Il coach avrà la possibilità di cogliere spunti di riflessione e osservare i comportamenti attivati, restituendo feedback estremamente utili e costruttivi. La scelta del mito come metafora ci aiuta a capire per analogia alcuni aspetti del nostro Io nascosto. Il mito non è finzione ma un modo per raggiungere una verità più profonda. E’ un modo per riflettere con il quale verifichiamo le nostre teorie e i nostri sentimenti riguardo alle qualità umane, per cercare di imparare. Non necessariamente tutte le storie, come quelle contemporanee, sono mitologiche o hanno a che fare con la sfera del mito, ma possono condividere con essa la struttura, gli archetipi, il fascino e una certa atmosfera di mistero. Spetta quindi al coach condurre l’eroe lungo un percorso nel quale egli cresce e cambia, passa da un modo di essere ad un altro: dalla disperazione alla speranza, dalla debolezza alla forza, dalla follia alla saggezza. Ognuno però deve essere l’assoluto protagonista del suo viaggio, interiore o nella sfera dei suoi rapporti, secondo il principio fondante della metodologia del coaching in base al quale il coach non si sostituisce mai alla persona con cui instaura una relazione di lavoro/allenamento.

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