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Cos’è il talento?

“Il talento è una fonte da cui sgorga acqua sempre nuova. Ma questa fonte perde ogni valore se non se ne fa il giusto uso”. Ludwig Wittgenstein C’erano più di mille post-it su quella parete che riportava la domanda aperta: “Cos’è il talento?”, in occasione del TNT, Festival dei Giovani Talenti (http://www.festivaltnt.it/). Un tappeto di informazioni realizzato dai giovani presenti all’evento che si arricchiva giorno dopo giorno, aggiungendo valore simbolico, carica emozionale e soprattutto sogni e speranze di giovani, tutti allineati su un unico focus: il talento. Ad una prima esplorazione, il concetto di talento è associato all’inclinazione naturale di una persona a far bene una certa attività (fonte Wikipedia), alla propensione verso qualcosa, ad una dote, un attitudine, un ingegno (fonte Il Sabatini Coletti, Dizionario della Lingua italiana). Nell’immaginario collettivo si sente spesso esclamare: “Che talento!”, “Quella persona ha talento”, “È un vero talento”, “Fin da bambino era un talento” e la maggior parte delle volte vengono in mente solo casi di successo: cantanti famosi, attori con cachet da capogiro, registi, atleti che hanno superato record, musicisti, étoile. Di sicuro sono esempi incoraggianti, ma in realtà tutti noi abbiamo talento. Volendo andare oltre una definizione accademica e osservando più da vicino i diversi bigliettini, sondando le opinioni dei ragazzi intenti a scrivere la loro definizione, si legge che il talento è percepito come “Tutto ciò che ti rende felice e che ti dà forza. È quel fuoco perenne che brucia dentro di noi e che ci spinge verso il miglioramento. Significa identificare ed esprimere le proprie capacità con naturalezza, di riconoscerle e metterle in pratica per eccellere in quelle che più ci piacciono. Talento è anche sinonimo di creatività e di originalità. Talento è il genio creativo che dimora dentro di te. È la capacità di saper sognare e disegnare il proprio futuro e di saperlo giocare, vivere. È il dono più prezioso che ognuno di noi ha con sé, è la parte migliore di noi che va scoperta, nutrita e allenata. È la caparbietà abbinata all’umiltà con la quale si coltivano le proprie passioni mentre le esprimiamo al mondo. È riconoscere chi sei più profondamente”. Il talento è come un “seme” che tutti noi possediamo, nasce nella parte più profonda del nostro essere, chiede di essere ascoltato, si nutre dell’intuizione ed è alimentato dalla forza della mission supportata dall’azione. Come afferma Deepack Chopra “Ognuno di noi ha uno scopo nella vita… un dono singolare o un talento speciale da offrire agli altri. E quando, oltre ad offrire il nostro talento, ci mettiamo anche al servizio degli altri, proviamo l’estasi e l’esultanza dello spirito che è il fine supremo della nostra esistenza… Ogni uomo possiede un suo talento specifico e un suo modo speciale per esprimerlo… Ognuno di noi sa fare almeno una cosa meglio di chiunque altro al mondo”*. La storia è densa di esempi di talento. Tra questi ci sono certamente storie di grandi inventori e casi di successo, ma anche di persone comuni che hanno saputo riconoscere in loro stessi ciò che li rendeva così particolari. Persone che hanno saputo trasformare l’ironia o la creatività in un mestiere, persone che hanno messo in gioco il proprio talento relazionale, che hanno fatto della comunicazione un’arte, genitori che hanno saputo ascoltare, supportare, dare speranza ai propri figli. Come storie di persone che hanno saputo costruire le loro vite dando valore alla propria empatia, ai sentimenti, alla cura altrui. Storie di persone che hanno saputo dare un nome al loro talento, e che hanno avuto il coraggio, l’impegno e la tenacia di viverlo. Le esperienze di vita che facciamo ci danno la possibilità di osservare il nostro mondo interiore più da vicino. A volte è necessario prenderci del tempo per riflettere con noi stessi, per conoscerci meglio e per comprendere di che “pasta siamo fatti” e di che “sostanza” abbia il nostro talento. La sfida successiva sarà poi quella di trovare il nostro personale modo per realizzarlo, ma il punto centrale è la consapevolezza di ciò che di unico ci riconosciamo. La consapevolezza che emerge, a seguito di un percorso di Coaching o dopo un bilancio delle competenze, spesso permette alle persone di riscoprire le proprie capacità specifiche, i propri doni, come le risorse interiori e le qualità. In ogni vissuto, in ogni nostra biografia si cela la naturale risposta al talento. Cos’è veramente importante per me? Quali sono le mie grandi passioni di sempre? Su quali delle mie migliori risorse posso contare? Cosa accende ogni giorno le mie giornate? Quale mia passione può trasformarsi in un lavoro?… sono solo alcune prime domande alle quali possiamo provare a rispondere per scoprire il nostro dono più grande. I passi successivi verranno da sé. Ascolta le tue motivazioni profonde e segui il flusso della tua spinta realizzativa, le tue potenzialità ti indicheranno la strada. Non avere fretta, rinforza i tuoi saperi, informati, fai un progetto professionale, sii disponibile a fare pratica, dai valore alla gavetta e aggiornati continuamente. (Giovanna Giuffredi)** Dare piena espressione al proprio talento significa anche accettare continue interferenze, ostacoli, crolli di convinzione, difficoltà, terreno fertile per il nostro seme di talento che prima o poi bucherà il suolo per emergere. A chiusura dei lavori rimane una luce puntata proprio al centro di questa enorme parete e fra tutti i post-it emerge l’unico bigliettino di colore diverso, quasi ad indicare “leggetemi”, che recita: “Il talento è la tua vita che danza la musica che più preferisci”. Fonti: *Deepak Chopra – Le Sette Leggi Spirituali del Successo, Sperling & Kupfer **Alla ricerca delle proprie risorse interiori – Intervista a Giovanna Giuffredi – di Fabio Volpetti http://www.coachingtime.it/career-coaching/articoli/?id=19&titolo=alla-ricerca-delle-proprie-risorse-interiori—intervista-a-giovanna-giuffredi

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