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Convinti, si ma di che?

Le convinzioni che abbiamo determinano il nostro futuro. È facile perdersi nei meandri delle proprie convinzioni, suggestionati dalla realtà, o per lo meno, così ci appare. Sì perché, chi può affermare con certezza che quello che viviamo dentro di noi è esattamente quello che succede al di fuori? Le convinzioni, e i comportamenti conseguenti, ci guidano da quando siamo in culla, e forse anche da prima. Abbiamo subìto probabili e involontarie sollecitazioni anche nel grembo di nostra madre, e seppur inconsciamente ne siamo stati influenzati. Siamo convinti che quello che vediamo, pensiamo, udiamo e proviamo sia la Realtà oggettiva, e che anche per gli altri sia quella, l’unica e la sola. Ma cos’è poi la Realtà se non una rappresentazione interna di un’osservazione esterna? E In quanto “rappresentazione”, può per definizione essere considerata assoluta, o l’unica disponibile e a disposizione? Provate a rispondere, onestamente, entrando in contatto per un attimo con le vostre personali situazioni passate, con occhio critico e distaccato. Come è andata? Considerazioni? Cambi di prospettiva? E se tale concetto ha in sé tanta saggezza, ed istintivamente lo diamo per vero, come mai tante persone vivono costantemente schiacciate dalle proprie convinzioni limitanti e limitate, dai comportamenti ripetutiad nauseam, e da un passato scambiato troppo spesso per lo stato presente o, peggio, per la condizione futura più probabile, plausibile? Forse perché crediamo, e siamo per l’appunto “convinti”, che non ci siano alternative: che è così che va, è sempre andato e dovrà andare, volenti o nolenti, che ci piaccia o no. Ma chi lo dice? Da dove viene questa certezza perentoria? È il momento di chiederselo. E proprio su questo interrogativo, la persona che crede in se stessa, convinta che può farcela e che “deve per forza esserci – di meglio – basta trovarlo o crearlo se occorre!”, quella che non si accontenta e rifiuta di appiattirsi, fino a tradire i propri sogni,fa la differenza. Fare la differenza. Per chi? Per se stessi, per chi ci è vicino, e per il mondo che ci ospita. Per quale motivo? Per iniziare finalmente a essere, sentirsi e vivere liberi, affrancati dagli schemi, e sovrastrutture mentali. Le stesse a cui per troppo tempo abbiamo permesso di occupare abusivamente spazio dentro di noi, costringendo “il meglio” a restare fuori, in attesa “di tempi migliori”. Per riappropriarsi di quello che si era, la parte autentica delle speranze vissute a livello di testa, pancia e cuore, e ritornare a sognare come da bambini. Perché una persona felice, felicemente fa la differenza! (Sabrina Conti) Quando? Adesso. Ora. In questo momento. In che modo? Da soli o in compagnia, con l’ausilio di un libro, un viaggio, un film, una conferenza, un seminario, un workshop, un corso, e perché no, anche di un coach. È facile dirlo, ma farlo? Lo è ancora di più, se c’è, e ci deve essere, la profonda, forte, radicata convinzione che lo si merita. Solo così, concedendosi di essere felici, si arriva ad esserlo. Credere fortemente, in positivo, con tutta la tenacia e la caparbietà di cui siamo capaci, è la strada giusta. L’indulgere, consapevolmente o inconsapevolmente, al negativo, a ciò che nuoce, limita, fa soffrire, destabilizza, non solo è inutile e insensato ma pregiudizievole per il nostro equilibrio. La rassegnazione al peggio è un male comune diffusissimo. Ma in questo caso a cosa vale il detto mal comune mezzo gaudio… Che dite, è giunta l’ora di ricominciare a stupirsi piacevolmente, nel rivedersi riflessi nello specchio sorridenti e con “la speciale luce” negli occhi? Quando ci decidiamo? Parola chiave: convinzione + azione = base e stimolo per il proprio futuro. Il decidere, il crederci, equivale a impegnarsi con noi stessi. Si decide e si agisce, portando avanti il progetto. Con determinazione, fermezza e risolutezza. L’azione promuove un risultato, a breve-medio-lungo termine. Da qui la convinzione potenziante che, “Se decido e agisco, sto bene.Perché il “muovermi verso” il progetto voluto e sognato, con atteggiamento di apertura, curiosità, e fiducia mi fa stare bene. So che sto facendo qualcosa per me!”. L’aver a monte identificato, e riconosciuto, la propria reale desiderata Direzione, la meta tante volte immaginata, con attenzione e coerente rispetto dei propri valori e ideali, è come inserire i dati nel navigatore satellitare = sapere dove si vuole andare, per andarci il più velocemente possibile! Niente dispersioni di tempo, energie, e nessuna tolleranza verso quei pensieri che io definisco, apotenza inversa, forieri di inevitabili e tristi ripensamenti, e del tirarsi indietro. Lasciatevi andare a voi stessi, Sicuri, convinti e fiduciosi di farcela. “Sii il cambiamento che vuoi vedere avvenire nel mondo.” Mahatma Gandhi

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