Chiedere, ascoltare, valutare.

Ernesto Sirolli condivide in questo video www.ted.com/talks/lang/it/ernesto_sirolli_want_to_help_someone_shut_up_and_listen.html alcune sue considerazioni tratte da esperienze professionali vissute in paesi dell’Africa, come Zambia, Kenya, Costa d’Avorio, Algeria, Somalia. Tra ironia e stupore, racconta dello spiazzamento suscitato in lui dalla reazione disincantata degli abitanti dello Zambia di fronte al tentativo “colonialista” di avviare pratiche colturali intensive nei loro territori, abitati da ippopotami divoratori di raccolti. “Sarebbe bastato chiedercelo” – pare abbiano replicato candidamente gli indigeni Zambiani dinanzi al fallimento del nuovo insediamento produttivo nel loro Paese. Chiedere, ascoltare, valutare. E’possibile pensare a forme di aiuto e sostegno non unilaterali o, come sostiene Sirolli, di tipo non paternalistico? A ricevere il dono sordo degli innovatori-filantropi vi sono soggetti deboli, eterni subalterni incapaci di pensare da sé al proprio destino, o piuttosto popoli ed esseri umani che chiedono solo di essere ascoltati e assecondati nelle loro reali passioni e nelle loro attitudini? Così, nel pieno del suo viaggio professionale e di vita, dopo alcuni anni trascorsi in Africa, Sirolli decide di cambiare il suo approccio alla professione. Durante il periodo del suo dottorato di ricerca svolto in Australia, sceglie di prestare la sua azione al servizio del popolo Maori nel modo più naturale possibile: andando in giro per le strade e ponendo ascolto alle esigenze dei piccoli pescatori locali. E’ una delle tante esperienze che lo convincono dell’opportunità di creare una nuova professione: “ La professione è quella del medico di famiglia dell’impresa” – sostiene Sirolli – “il medico di famiglia delle attività, che siede accanto a voi in casa vostra, nella vostra cucina, in un bar e aiuta a trovare le risorse per trasformare la vostra passione”. Perché se è vero che ogni azienda, dalla più piccola alla più grande, deve saper produrre, vendere e gestire soldi, la questione di fondo è in che modo riuscirci. In una società basata sull’ascolto dell’altro, a tutti i livelli, è il “noi” a prevalere sull’ “io”. Facilitare la creazione di comunità di persone che lavorino per competenze su progetti imprenditoriali e sociali condivisi, può essere la traduzione, nei fatti, di un nuovo modo di praticare le sempre più diffuse e complesse professioni dell’aiuto.
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