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Affrontare gli esami: allearsi con la paura e la via del successo (terza parte)

Il respiro si fa più affannoso, i battiti cardiaci rimbombano nel petto, lo stomaco si serra, i muscoli si irrigidiscono, sembra di non ricordare più nulla e le parole fanno fatica ad uscire. Sono i sintomi della paura d’esame, più diffusa di quanto si creda. La paura degli esami nasconde spesso la paura del giudizio altrui. Come se si valutasse la persona e non la sua preparazione. La paura degli esami procura ansia, condiziona, blocca. Il rendimento risulta normalmente inferiore al livello di preparazione e questo comporta con il tempo un accumulo di insuccessi e di frustrazioni. Alla lunga ne risente la fiducia in sé e, tenendo conto che tali problemi affliggono soprattutto le persone più insicure, si può capire quale sia il disagio interiore dovuto a questo perverso circolo vizioso. Non ci sono facili ricette per ribaltare tali stati d’animo né per eliminare le insicurezze individuali. Molto spesso esse derivano dal contesto sociale dell’individuo, dalla sua storia familiare, da pregresse esperienze scolastiche non proprio positive. Sono aspetti della personalità che hanno radici profonde e che, nei casi più acuti, possono richiedere l’intervento dello psicologo. Un insuccesso può essere vissuto come un fallimento, piuttosto che un risultato fonte di apprendimento. Può essere l’indice di un metodo inadeguato, di un’esposizione carente o di una preparazione frettolosa o insufficiente. Si perde di vista il fatto che il voto altro non è che un controllo necessario per verificare se si sta procedendo in maniera adeguata verso l’obiettivo finale. Se si impara ad ascoltare la paura, possono venire interessanti risposte per capire come meglio procedere e quali strade percorrere per attivare uno stato d’animo positivo. Psicologia del successo Da oltre un decennio di ricerche sull’argomento risulta che solo il 5% delle persone è in grado di affrontare la vita con successo, il rimanente 95% non lo è o, almeno, lo è in modo casuale. Responsabile in buona parte del successo è un semplice stato d’animo, un atteggiamento mentale positivo. William James, docente dell’Università di Harvard e padre della psicologia americana diceva: «La scoperta più importante della mia generazione è che gli esseri umani possono modificare la loro vita cambiando il loro atteggiamento mentale». È la solita legge della causa e dell’effetto. Tutto ciò che diciamo o facciamo causerà un effetto. La persona sfiduciata o critica verso il suo apprendimento, non imparerà molto, fin quando non svilupperà interesse per ciò che fa, comprendendone il senso. Di solito chi ha un atteggiamento mentale negativo è convinto che per realizzare qualcosa la realtà debba cambiare (Voglio un buon voto, poi studierò di più). Chi ha sviluppato un atteggiamento mentale positivo sa che è possibile realizzare ciò che ha in mente per il solo fatto di poterlo pensare (Renderò di più, per avere un buon voto). La fortuna conta, ma occorre saperla cogliere; si dice che la fortuna è l’incontro tra la preparazione e l’opportunità. Le chiavi del successo Che cosa accomuna quel 5% di persone che nella vita hanno costantemente successo? Alcuni semplici ingredienti: sanno definire con chiarezza le loro mete, sono motivati a raggiungerle, sono preparati e credono nelle proprie capacità: 1. Definire la meta È il primo passo. Bisogna stabilire con chiarezza dove si vuole arrivare e ciò che si vuole ottenere. Devono essere mete realistiche per poter essere raggiunte ed è necessario dare un ordine di priorità agli obiettivi. Se ne può perseguire solo uno alla volta, senza farsi distrarre da falsi problemi. In proposito risulta che la gente si preoccupa: per il 40% di cose che non accadranno mai; per il 30% di fatti passati che non possono essere cambiati; per il 12% della salute, ma senza motivo; per il 10% di faccende banali. Solo l’8% delle nostre preoccupazioni riguardano motivi seri. Nell’92% dei casi risulta che normalmente si sprecano energie e si vivono angosce che non possono risolvere nessun problema. 2. Essere motivati Se non si è convinti di ciò che si vuole raggiungere difficilmente lo si otterrà. La convinzione e la determinazione sono alla base del successo dei propri sforzi ed è bene che la motivazione sia intrinseca, nasca cioè da un reale e personale convincimento. Studiare per dare soddisfazione a qualcuno, fossero anche i genitori, non è sufficiente per superare ostacoli e momenti difficili. Basta un litigio in famiglia per far crollare la motivazione e, paradossalmente, si può arrivare ad abbandonare gli studi per far dispetto ad un genitore. 3. Essere preparati L’epoca delle improvvisazioni è passata da un pezzo. Oggi senza un’adeguata preparazione si può fare poca strada. Non conta tanto quali studi intraprendere, ma come si passa il tempo sui libri. W. James diceva ai propri studenti: «Non preoccupatevi del successo dei vostri sforzi, se ogni giorno ciascuno di voi farà del suo meglio, si sveglierà un giorno trovandosi tra gli specialisti della sua generazione». 4. L’autostima Uno degli elementi fondamentali per ottenere successo è certamente la fiducia nelle proprie capacità. se non si è convinti di riuscire, non si convinceranno mai gli altri e soprattutto si farà fatica a trovare la propria strada.

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