Intervista ad Afsoon Neginy. Allineamento etico e pensiero prospettico, le vere doti del manager

Intervista ad Afsoon Neginy, Direttore divisione Intercosmo Colmer Italy e Direttore marketing worldwide Intercosmo. Afsoon secondo la tua esperienza quali sono gli aspetti importanti per essere un bravo manager oggi? Innanzitutto congruenza e allineamento con i propri valori. È molto importante che quello che un manager fa sia allineato con la propria visione del mondo, con la propria etica. Un manager deve anche essere veloce, agile che però non vuol dire frettoloso, in certe decisioni è necessario mantenere una sana lentezza e mantenere il pensiero prospettico anche nelle urgenze. Essere in grado di guardare lontano senza farsi distrarre dalle turbolenze è una delle doti fondamentali per un manager, soprattutto in momenti di crisi come questo. Parlando di crisi, quanto è ancora importante nelle aziende investire sulle persone? Direi che è ancora fondamentale, dobbiamo però investire in modo differenziato sulle persone. Io credo al talento, ognuno possiede un dono suo personale, qualcosa in cui è più facilitato. Credo che si debba cercare di capire in che cosa una persona è più brava e sviluppare questo, mentre noi siamo abituati a lavorare sui gap, su quello che manca o che non va. A volte, invece, rafforzare il muscolo più forte produce risultati migliori e più a lungo termine In questo contesto come si colloca il Coaching? Tra i vari tipi di sviluppo personale è quello che metterei al primo posto perché ti permette proprio di trovare il tuo talento oltre che di riflettere su te stesso. In questo senso è spesso una miccia che innesca anche la voglia di fare formazione o auto-sviluppo. Il coaching permette di osservarti con un terzo occhio e diventare consapevole. Parliamo sempre dell’importanza del feedback, ma in fondo quello più importante è quello che riusciamo a dare a noi stessi. Nella tua azienda quali sono stati i risultati più significativi connessi all’utilizzo del coaching? In Colomer abbiamo adottato il coaching per lo sviluppo dei manger diverse volte. È stato molto utile soprattutto per accompagnare cambiamenti di posizione con aumento di responsabilità. Credo però che si debba diffondere questa metodologia su più livelli della struttura aziendale. Un manager che ha fatto un percorso di coaching può implementare cambiamenti a lungo termine anche se è aiutato dal contesto, dal suo capo, dai suoi collaboratori. Il coaching deve diventare un aspetto della cultura aziendale. All’inizio hai parlato dell’importanza del pensiero prospettico, qual è la tua visione del futuro? Dopo la crisi, le cose non torneranno più come una volta. L’incertezza comincerà a far parte della nostra vita, le persone dovranno abituarsi e fare i conti con il cambiamento continuo di lavoro, di città, di azienda. Anche le aziende saranno costrette ad avere una comunicazione differente con il cliente, più dinamica ed agile. Credo che questo porterà a scoprire una modalità di vita differente, una nuova economia basata sul consumo più etico e consapevole, un mondo più equo dove la crisi ci ha insegnato che gli equilibri e i poteri non restano sempre in mano a certi paesi. Saremo un pochino più consapevoli, forse più felici?
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