Dal tuo cambiamento

Dal tuo cambiamento, evoluzione, sviluppo e prosperità. Questa è la frase della mia nuova vita. Mi ci è voluto tempo per trovarla, distillarla, sentirla risuonare dentro di me, comprenderne completamente il mio significato e sentirmi pronto a parlarne. Desideri veramente cambiare? Ti vuoi allontanare da situazioni, ricordi, persone che ti fanno stare male, oppure stai cercando qualcosa di meglio, di giusto e fantastico per te? Hai stabilito qual è il tuo obiettivo? Hai deciso cosa portarti dietro e cosa abbandonare, cosa smettere e cosa iniziare? Ti senti pronto per il tuo “viaggio dell’eroe” ma non sai da dove cominciare? Cominciamo con il fare un po’ di chiarezza sulla parola “cambiamento”. Tutto ciò che è vivo cambia e per tutto ciò che è vivo è impossibile non cambiare. Per noi essere umani questa semplice regola vale al quadrato. Cambia la nostra fisiologia, ma cambiano i nostri sentimenti, le emozioni, le idee, il carattere, il sapere, il lavoro, cambia la nostra percezione e visione del mondo e cambia ogni aspetto di ciò che ci differenzia dagli altri esseri viventi. Di per se il concetto di cambiamento non è ne positivo, ne negativo. Il risultato del cambiamento può essere invece utile o inutile, dannoso o benefico, drammatico o esaltante; da chi dipende? Da ognuno di noi, certamente! E forse, questa consapevolezza e gli atteggiamenti e i comportamenti che ne derivano, sono una delle differenze più importanti fra gli esseri umani ed i nostri parenti più vicini nel regno animale. E questa consapevolezza ci conduce dritti alla responsabilità, enorme, che individualmente abbiamo sull’esito delle nostre vite! Possiamo anche percepire il cambiamento come “fortunato” o “sfortunato”, ma è semplicemente e straordinariamente solo la nostra presa di coscienza e l’atto di volontà che segue a determinarne il risultato finale. Nel 1983, un paio d’anni prima di morire, il grande direttore d’orchestra Lovro von Matacic, raccontandoci dei due anni passati nelle prigioni di Tito ad organizzare e dirigere il coro e l’orchestra che aveva formato con i detenuti, incarcerati con lui come “nemici del popolo”, li descriveva come “Uno dei periodi più belli della mia vita!”…….e concludeva: “Ragazzi, non è importante quello che vi accade, ma come voi lo interpretate. Una grande disgrazia può essere trasformata in una fortuna ed una fortuna in una sciagura! La vostra vita diventa ciò che voi ne fate!” Non ho mai scordato quella splendida lezione! E ancora, il cambiamento può essere subìto, il cambiamento può essere accettato e vissuto e il cambiamento può essere provocato e governato. Molti sono spaventati dal cambiamento, altri infastiditi, altri ancora indifferenti e altri esaltati e stimolati. Io penso che a tanti manchino gli strumenti per gestire il cambiamento e per questo lo temono. Credo invece che il cambiamento vada cercato e propiziato ogni volta che qualcosa non va, ogni volta che ci arriva qualche segnale di disagio da noi stessi o dalle persone che amiamo, ogni volta che non ci sentiamo proprio bene, ogni volta che vogliamo veramente crescere. E cambiare non vuol dire abbandonare, ma costruire nuove prospettive, rafforzare legami e fondamenta della propria vita, arricchirsi senza rinunciare a quello che si ha e naturalmente vuol dire anche fare delle scelte che possono essere difficili o dolorose; ma tanto, quando non siamo noi a scegliere, la vita lo fa per noi. Spesso, nella storia di ciascuno arrivano anche i cambiamenti drammatici, quelli della perdita o della rinuncia forzata; ancora una volta possiamo decidere di reagire, di dare uno spazio al dolore che non si può eliminare, ma che si può rendere sopportabile e che non si può dimenticare, ma si può associare a quanto di bello e buono ha preceduto il dolore. Cambiare non solo è possibile, ma inevitabile; diventare attori di questo cambiamento significa stabilire ogni volta un obiettivo e governare il passaggio dalla situazione di partenza alla situazione desiderata. Riuscire in questa impresa presuppone competenze e capacità che si possono apprendere e che ci consentono di affrontare o provocare il cambiamento che vogliamo e costruire un presente ed un futuro di evoluzione, sviluppo e prosperità.
I commenti sono chiusi.