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Coaching e marketing: come farsi conoscere? [parte 1]

Come evitare di sparare nel mucchio e diventare attrattivi Con questo articolo proponiamo una miniguida di marketing e web marketing in 3 puntate, dedicata ai neocoaches che non sanno come emergere, nel competitivo e affollato mondo di oggi. Il primo passo da affrontare è l’individuazione della nicchia di riferimento. Di life coach & co. ce ne sono molti, ormai. Allora occorre distinguersi e rivolgersi a un pubblico ben preciso. Effettuando una ricerca su Google si possono trovare decine e decine di siti che parlano di coaching, così tanti da far venir voglia di mollare. Tuttavia, ci sono ancora fette di mercato inesplorate. Chris Anderson, in un articolo dell’ottobre 2004 pubblicato su Wired Magazine, parlò per la prima volta del concetto di “coda lunga”. In sostanza, immaginando un grafico a forma dinosauro bipede, il tronco del bestione rappresenta il mercato generalista, mentre la sua lunga coda rappresenta l’insieme delle mini nicchie di mercato. Il paradosso è che in questa coda lunga c’è molto più movimento che nel mercato generalista. È lì che bisogna puntare. Nel marketing tradizionale siamo abituati ad aziende che “sparano nel mucchio”, con pubblicità a tappeto, nella logica “tanto qualcuno prima o poi lo prendo”. Nel mondo di oggi, invece, molto è cambiato e questo tipo di approccio non paga più come prima, soprattutto perché ora è il Web a fare da padrone. Sempre più persone si affidano al Web, per cercare servizi e professionisti. E sul Web non si può “sparare nel mucchio”, occorre, invece, intercettare interessi specifici, bisogna fare i conti con le ricerche che i potenziali clienti operano sui motori di ricerca e sui social network. E qui entra in gioco la coda lunga. La cosa da fare, dunque, è posizionarsi sul mercato con servizi ben specifici e unici, lasciandosi guidare dalle proprie passioni. Chi si vuole aiutare, con il coaching? Quali àmbiti si sentono così “vicini” da dare la motivazione a far sempre meglio? In quale zona operare? Queste domande sono fondamentali, perché la scelta della strada da seguire caratterizzerà la forza e la determinazione con cui si porterà avanti il lavoro. Scegliere la via sbagliata condurrà alla noia, alla frustrazione e a risultati scadenti per mancanza di motivazione. Mettiamo che si decida di fare Love Coaching, ma che ci siano già troppi concorrenti, sul mercato. La scelta giusta per aggirare la concorrenza è quella di puntare a una nicchia ancora più precisa. Si potrebbe provare con il Love Coaching nel proprio comune di residenza. Ci sono già dei coach che hanno preso il mercato, anche lì? Occorre scendere ancora più nel dettaglio, allora: Love Coaching nel proprio comune, ma per nerd, per adolescenti timidi. Insomma: puntare sempre più al dettaglio, a esigenze specifiche. Una volta trovata la nicchia giusta, arriva il momento di farsi conoscere. Le strategie da attuare per riuscirci, online e offline, sono molte. Il mio consiglio è di optare sempre per un approccio etico e accogliente… da coach! Quindi, niente frasi fatte da venditori TV di pentole e materassi! L’approccio migliore è quello che fa capo al cosiddetto “personal branding”, ovvero la promozione della persona, prima ancora che dei servizi. È molto importante farsi conoscere per come si è, per la propria professionalità, prima di tutto, perché il potenziale cliente deve sentire di potersi fidare. Online lo si può fare con commenti su blog e su social network che diano un reale valore a chi partecipa alla discussione, con la creazione di contenuti unici e professionali per il proprio blog o per il blog di altri, o ancora con video in cui “ci si mette la faccia” e ci si fa conoscere per come si è, senza finzioni. Offline, invece, ci si può muovere con volantini informativi, public relations o partecipazione a eventi a tema. Un buon espediente per farsi conoscere, poi, è quello di permettere ai clienti di effettuare sessioni gratuite. Parlo della prima sessione “conoscitiva”, ormai prassi per molti coach, ma anche di sessioni gratuite premio. Si possono offrire a chi fa recensioni, a chi diffonde la voce, a chi si sa che potrà parlar bene del servizio ottenuto all’interno di un gruppo ricco di clienti, e così via. È un ottimo metodo per ottenere visibilità. Spesso, tutto ciò viene ignorato perché richiede tempo e lavoro, si pensa subito ai soldi. È un approccio errato. I soldi arriveranno, ma dopo che la professionalità sarà stata accertata e il nome sarà stato conosciuto. Insomma: dopo che i clienti sentiranno di potersi davvero fidare, come detto prima. Bene, questo è tutto, per ora. Nel prossimo articolo continuerò a trattare l’argomento, parlando di blog, contenuti di valore e posizionamento sui motori di ricerca. Ora, però, è il momento di sedersi ed esplorare il proprio mondo interiore, alla ricerca della nicchia di mercato in cui posizionarsi. Magari può tornare utile una sessione di coaching…

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