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Perchè l’esperienza conta

Il trionfo della praticità sulle complicate dinamiche tecnologiche Viviamo in un mondo dai ritmi serrati dove ogni giorno qualcuno si inventa una nuova tecnologia per fare qualcosa prima ancora di bere il caffè mattutino. Internet ci regala tonnellate di possibilità e noi intendiamo sfruttarle tutte quante. Abbiamo molte cose da fare, e mentre le facciamo, pensiamo ad altre cose che vorremmo fare. Desideriamo trovare un equilibrio fra lavoro e vita, ma finiamo per trascorrere 20 minuti al giorno con i nostri bambini e 10 ore al giorno con colleghi e collaboratori. La vita degli imprenditori e dei manager oggi è un caos assoluto, ciò nonostante ci piace così. Ma cosa succede quando le cose ci sfuggono veramente di mano? Quando il nostro successo cresce a tal punto che non riusciamo più a gestirlo? Quando le persone che ci hanno affidato fiducia e denaro all’improvviso vogliono far gestire i propri affari da qualcun altro? Questo è il dilemma che si trova ad affrontare Jules Ostin – fondatrice e CEO di About The Fit quando le viene assegnato un signore adulto come stagista, parte del programma di tirocinio senior, che non si ricordava neppure di aver approvato in prima persona. Come vi sentireste a dover lavorare con un settantenne? La maggior parte di manager e titolari di attività d’impresa reagirebbe allo stesso modo di Jules nel film – con sufficienza e rifiutando anche la benché minima possibilità che una persona possa essere di aiuto – non è questa la parte triste. La parte triste è il motivo di questa reazione. Dato che viviamo in questo mondo che, a quanto pare, gira più veloce che mai, diamo più valore ad energia ed entusiasmo rispetto ad una prospettiva più calma e realistica. Diamo valore alla conoscenza dei motori di ricerca e dei social network piuttosto che alla conoscenza degli esseri umani e dei processi commerciali. Diamo valore all’azione piuttosto che all’esperienza. Perché l’Esperienza Conta Se avete creato un’azienda dove l’età media dei dipendenti è di 30 anni, non siete soli. Le statistiche mostrano che oltre il 60% dei dipendenti delle start-up di tutto il mondo hanno poco più di vent’anni, ed il resto sono nella fascia 25-35. Ma questa scena, in cui un tirocinante senior riesce a calmare un’imprenditrice iperattiva – è il motivo per cui dovete cambiare fin da subito quell’attitudine! Qui si assiste al trionfo della praticità sulle complicate dinamiche tecnologiche. ( puoi guardarla a questolink) Dopo aver inviato per sbaglio una mail alla madre cardiopatica, Jules chiede aiuto al team IT dell’azienda, dei giovani brillanti per carità, ma che non possono fare a meno di ammettere la vulnerabilità della tecnologia. Ben, il settantenne interpretato da Robert De Niro, con naturalezza e lo stato d’animo di chi ha già risolto situazioni peggiori dirà : “c’è solo una cosa che possiamo fare […] io e i miei partiamo a razzo, entriamo in casa di tua madre e rubiamo il computer”. Si tratta forse di una metafora forzata, tuttavia è necessario aprire gli occhi di fronte all’esperienza delle generazioni precedenti e avere il coraggio di includere del personale con più di 40 anni in posizioni fondamentali della vostra azienda. In pochi mesi – se la differenza non sarà super ovvia, cosa probabile – verificate almeno i piccoli ma grandi segnali positivi. Vedrete dei team più sereni che hanno il tempo di dare un’occhiata ai fatti e prendere decisioni migliori. E decisioni migliori portano ad affari migliori. E tutto questo perché alla fine siete riusciti a capire una cosa – avete compreso perché l’esperienza conta. Foto dal film: “Lo stagista inaspettato”

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